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  • La miglior Inter batte la peggior Atalanta: segnali opposti in chiave Europa

    La miglior Inter batte la peggior Atalanta: segnali opposti in chiave Europa

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Bastano pochi secondi all’Inter, 54 per la precisione, per blindare il secondo posto con il gol dell’1-0 di D’Ambrosio, seguito dal 2-0 di Young, con tanti saluti all’Atalanta che rimane al terzo posto come un anno fa. E così Conte non deve nemmeno aspettare il risultato della Lazio, perché Handanovic e compagni sono sempre davanti all’Atalanta, in campo e in classifica. Con la soddisfazione in particolare di vincere con i gol di due esterni e in generale di chiudere con la migliore difesa del campionato, capace di sbarrare la porta al miglior attacco, fermo a quota 98, per la prima volta senza gol dopo lo 0-0 sul campo della Sampdoria alla dodicesima giornata d’andata il 10 novembre scorso. Giusto così, perché l’Inter gioca la miglior partita del dopo Covid, mentre l’Atalanta gioca la sua peggiore partita, con opposte indicazioni in chiave Europa. Pensando al Getafe, infatti, l’Inter ha ritrovato condizione, equilibrio tattivo e sicurezza, mentre l’Atalanta pensando al PSG sembra improvvisamente stanca e appesantita. Tra pochi giorni sapremo se l’Inter saprà confermarsi e l’Atalanta saprà riscattarsi, ma intanto rimane la certezza della classifica finale con l’Inter a un punto dalla Juventus, e un carico di rimpianti per le troppe occasioni gettate via, anche se è giusto ricordare che è stata battuta due volte negli scontri diretti coi bianconeri. 

    VECCHIO MODULO - Per la partita che decide il piazzamento finale, Conte si affida alla sua prima Inter, disegnata con il collaudatissimo 3-5-2. E così, in un colpo solo, spariscono i trequartisti anomali Eriksen e Borja Valero, perché davanti al trio Godin-De Vrij-Bastoni, ci sono cinque centrocampisti in linea, che da destra a sinistra sono D’Ambrosio, Gagliardini, Brozovic, Gagliardini e Young, con Lautaro di nuovo titolare in coppia con Lukaku. Ma non si fa in tempo a verificare le posizioni dei giocatori che l’Inter trova il gol a tempo di record. Sono passati soltanto 54”, infatti, quando D’Ambrosio di testa devia un bel pallone crossato da Young, dopo un suo scambio rapido su calcio d’angolo con Lautaro

    D’AMBROSIO SI RIPETE - E’ il secondo gol consecutivo dell’esterno destro che spezza lo 0-0, come aveva fatto mercoledì scorso contro il Napoli, approfittando anche di un’uscita sbagliata di Gollini, disturbato da Castagne. Una beffa doppia per il portiere atalantino che si fa male cadendo a terra e poco dopo è costretto a lasciare il posto a Sportiello. L’Atalanta ha tutta la partita per rimediare, ma accusa il colpo e gira a vuoto. Zapata, punta centrale, prova invano a trascinare i suoi compagni che si riversano nell’area dell’Inter, ma senza la consueta pericolosità, malgrado la spinta di Pasalic e Gomez. Mai come stavolta si avverte l’assenza di Ilicic e di Malinovskyi, inizialmente in panchina. Handanovic, infatti, nel primo tempo deve intervenire soltanto per bloccare qualche cross, senza fare gli straordinari come gli capita spesso. 

    GIOIELLO YOUNG - Mai così compatta e sicura, l’Inter chiude tutti gli spazi agli avversari e poi riparte in contropiede, sfruttando le aperture dell’ex Gagliardini che cerca con i lanci lunghi Lautaro e Lukaku. L’azione migliore, però, parte da Handanovic che sfrutta lo spazio lasciato dai giocatori dell’Atalanta, troppo sbilanciati in avanti, e smarca Gagliardini bravo a liberare Young che firma un gran gol pennellando un destro a giro che si infila nell’angolino alla sinistra dell’incolpevole Sportiello. Dopo 20’ è già 2-0 per l’Inter che vale doppio perché le reti sono firmate dai due esterni e non dai due attaccanti titolari. L’Atalanta continua stranamente a fare scena muta e soltanto l’egoismo di Lautaro che non appoggia il pallone al più libero Lukaku nega il possibile 3-0 all’Inter. 

    TRIPLO CAMBIO - Il primo vero tiro di Gomez, bloccato senza problemi da Handanovic in apertura di ripresa, non spaventa l’Inter che gioca come se fosse ancora sullo 0-0 con la rabbia di chi cerca il primo gol. E allora per la serie “meglio tardi che mai”, dopo un quarto d’ora Gasperini si decide a scuotere la squadra con un triplo cambio: Hateboer per Castagne, Malinovskyi per Freuler e soprattutto Muriel per lo spento Pasalic. Conte, invece, aspetta altri 10’ per la prima sostituzione, risparmiando l’acciaccato Lautaro per rilanciare Sanchez. Cambiano gli uomini, non il copione della partita perché l’Inter va nuovamente vicina al gol, quando Godin entra in area di rigore ma poi perde l’attimo per smarcare Lukaku. E’ la conferma del sorprendente dominio della squadra di Conte, che rischia quando Gosens sfiora il palo con un bel diagonale dalla sinistra, ma poi potrebbe portarsi sul 3-0 cercato invano da Lukaku che al momento conclusivo calcia alto. Stavolta, però, non ci sono rimpianti, perché il 2-0 non cambia più. E l’Inter fa bene a non snobbare questo secondo posto, che deve caricarla ancora di più per dare l’assalto all’Europa League. 



    IL TABELLINO:
    Atalanta-Inter 0-2 (primo tempo 0-2) 
    Marcatori: 1' p.t. D'Ambrosio (I), 20' p.t. Young (I). 
    Assist: 1' p.t. Young (I), 20' p.t. Gagliardini (I). 
    ATALANTA (3-4-2-1): Gollini (4' p.t. Sportiello), Toloi, Caldara, Djimsiti, Castagne (15' s.t. Hateboer), de Roon, Freuler (15' s.t. Malinovskyi), Gosens, Gomez (45' s.t. Da Riva), Pašalić (15' s.t. Muriel), Zapata. All. Gasperini. 
    INTER (3-4-1-2): Handanovic, Godin, de Vrij, Bastoni (32' s.t. Skriniar), D’Ambrosio, Barella (45' s.t. Eriksen), Brozovic, Gagliardini, Young (45' s.t. Moses), Lukaku, Martinez (25' s.t. Sanchez). All. Conte. 
    Arbitro: Giacomelli (Trieste). 
    Ammoniti: 23' p.t. De Vrij (I), 25' Djimsiti (A), 44' p.t. Toloi (A), 10' s.t. Brozovic (I), 42' s.t. Handanovic (I). 
     

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