Calciomercato.com

  • La Serie C torna in campo, ma prosegue lo scontro col Governo: 'Stato di agitazione'. Gli scenari

    La Serie C torna in campo, ma prosegue lo scontro col Governo: 'Stato di agitazione'. Gli scenari

    • Andrea Robertazzi
    Dopo quasi un mese di stop, l'ultima giornata era stata disputata nel weekend del 15 dicembre, la Serie C torna finalmente in campo. A tenere banco, però, sono ancora i temi legati alla battaglia che la Lega Pro sta portando avanti contro il Governo sul tema della fiscalizzazione, fondamentale per permettere ai club di investire sulle infrastrutture e sulla formazione dei giovani calciatori oltre che, soprattutto, sulla sostenibilità economica e finanziaria degli stessi. Un tema estremamente delicato, sul quale però non erano arrivate prese di posizione del Governo, cosa che aveva portato la Lega Pro a indire uno sciopero per le partite previste prima delle festività

    SI TORNA IN CAMPO - Per quello che riguarda le partite di questo weekend, però, non ci saranno sorprese: le squadre torneranno finalmente in campo. A ufficializzarlo è proprio la Lega con un lungo comunicato sul proprio sito web, nel quale si è parlato anche degli scenari futuri. Non arrivano solo notizie positive, infatti, perché la stessa Lega ci ha tenuto a specificare che i segnali arrivati dal Governo sul tema sono stati tutt'altro che rassicuranti e non sono da escludere prese di posizioni altrettanto forti anche in futuro. La battaglia, insomma, è ancora lontana dall'essere conclusa, con la Lega Pro che ha anche paventato la possibilità di ridurre il numero dei club, a partire dalle prossime stagioni, se non arriveranno provvedimenti importanti dalle istituzioni. Intanto si continua a respirare un forte clima di scontro, con le sorti del campionato che restano appese ad un filo.

    'STATO DI AGITAZIONE' - Questo il testo integrale del Comunicato emanato dalla Lega sul tema della battaglia contro il Governo rispetto alla defiscalizzazione: ''Con l’azione del 22 dicembre u.s. abbiamo voluto prendere una decisa posizione e lo abbiamo potuto fare perché, in questi mesi, abbiamo acquisito credibilità per le regole introdotte ed applicate e gli atti di risanamento (vedi regolamento giovani) posti in essere. Non abbiamo nulla da nascondere, le nostre richieste e proposte non hanno avuto il riscontro che auspicavamo. Ora tutti sanno, se c’era bisogno dimostrarlo, che non scherziamo perché siamo seri (quello che diciamo facciamo), abbiamo sollevato il tema principe per i club di Serie C, senza infingimenti o ipocrisie: il 2020 ci deve dire se siamo sostenibili con l’attuale configurazione.
    Chiediamo al governo che ci sostenga attraverso provvedimenti che vanno dalla restituzione del credito di imposta a nuove forme di contribuzione al calcio (1% dell’ammontare degli introiti delle scommesse etc.), dalla revisione della legge Melandri ad una modifica relativa all’imposizione IRAP sui contratti dei tesserati. Noi siamo il calcio sociale e quello della formazione dei giovani calciatori, i presidenti mediamente effettuano annualmente interventi da due a quattro milioni di euro, chiediamo risorse finanziare per utilizzarle per la costruzione di centri sportivi e per la formazione di giovani calciatori. Il quesito aperto è tremendamente semplice: o si trovano risorse per questa esperienza originale del calcio italiano o bisogna ridurre il numero dei club contribuendo a peggiorare la qualità sociale dell’Italia, non solo del calcio. Le gare in programma dall’11 al 13 gennaio p.v. si giocheranno regolarmente perché questo è il nostro primario scopo e perché i tifosi hanno il diritto di emozionarsi allo stadio. Rimane fermo lo stato di agitazione che valuteremo con quali forme attuare nel prossimo futuro''.

    Altre Notizie