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  • La Spal si mangia le mani: perfino il pari le stava stretto, la Samp ritrova i tre punti e poco altro

    La Spal si mangia le mani: perfino il pari le stava stretto, la Samp ritrova i tre punti e poco altro

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi
    Un punto per uno non avrebbe fatto la gioia di nessuno. E così, per una di quelle carambole del calcio che capitano a volte e ribaltano il linguaggio del campo, i tre punti se li è presi e se li è messi, beata, in saccoccia la Sampdoria. Che finalmente lascia l'ultimo posto in classifica, proprio alla Spal (col Brescia che però deve recuperare il match col Sassuolo), sconfitta al primo minuto di recupero grazie al gol di Caprari, appena subentrato a Bonazzoli, e aggancia i cugini del Genoa a quota 8. Chi si accontenta gode anche se non può vantare una prestazione maiuscola sul piano del gioco. Naturalmente la Sampdoria gode tantissimo e a buon diritto, questa vittoria può essere la svolta di una stagione disgraziata che l'ha sprofondata nelle sabbie mobili e ha atterrito la sua gente, atterrita all'idea di veder sfumare, dopo l'ombra di Vialli, anche la traccia della serie A.

    La Spal si mangia le mani e si capisce. Anche il pari le sarebbe stato stretto e tuttavia non dovrebbe esagerare con le recriminazioni. Ha sì controllato il gioco e, come si usa dire, fatto la partita. Spesso però ha pestato l'acqua nel mortaio dei genovesi che Ranieri aveva presentato nell'ennesima versione tattica (col ritorno al 4-4-2) e con un giocatore, Thorsby, mai impiegato prima né da lui né dal suo predecessore Di Francesco. E' stato bravo e fortunato, il tecnico testaccino. Prima vittoria per lui e pure in trasferta, specialità nella quale la Sampdoria fino a Ferrara, aveva rimediato soltanto sonore batoste. La Spal, dicevo, ha prodotto un enorme sforzo, raccogliendo poco e nulla dalle parti di Audero. Un po' per la bravura della difesa blucerchiata, impeccabile nei centrali (Ferrari e Colley) e un po' per propri limiti tecnici. Le assenze di Fares, D'Alessandro e Di Francesco (oltre al fantasma dell'ottimo Lazzari, partito in estate con destinazione Lazio) l'hanno lasciata scoperta sugli esterni, sebbene Reca soprattutto nel primo tempo, con l'assistenza di Kurtic, sia stato una punta di lancia conficcata nel costato della retroguardia blucerchiata. Senza però finalizzare il suo gran lavoro.  Un paio di parate, tutto qui il lavoro di Audero. Poco per sperare nel colpaccio. E infine, vale l’antica regola del calcio: chi segna ha sempre ragione.

    Semplici ha preferito Moncini a Floccari e Paloschi, e ha scelto Murgia e Valoti al posto di Missiroli e Valdifiori. Ranieri ha estratto dal cappello il coniglio Thorsby, il lungagnone norvegese che come detto finora non aveva mai assaggiato l'erba del campionato di Serie A. Thorsby viene decentrato a destra nel prudente 4-4-2 della Sampdoria che prevede sull'altro lato della linea mediana Jankto, in mezzo Ekdal e Vieira e davanti l'inedita coppia Bonazzoli-Gabbiadini. Come ampiamente previsto Quagliarella si è accomodato in panchina, ufficialmente per via di un fastidio muscolare, forse anche in considerazione delle tre gare disputate in dieci giorni. Fabio, capocannoniere della A con 26 gol lo scorso campionato, finora ha segnato un solo gol, si calcio di rigore, nell'1-4 subito a Sassuolo. Non è un caso se l'attacco della Sampdoria è il peggior della categoria, con solo 6 gol segnati. Ranieri ha scelto un assetto tattico prudente e si capisce perché. Con 19 gol al passivo la difesa blucerchiata è stata un colabrodo (due sole volte Audero ha guadagnato la clean sheet, nell'1-0 al Torino, finora l'unica vittoria stagionale, e nello 0-0 casalingo colla Roma). In trasferta prima di Ferrara la squadra blucerchiata con Di Francesco ha rimediato sei sconfitte e una con Ranieri. Totale sette. Una catastrofe. Si comprende dunque la conversione del tecnico romano al "prima non prenderle", sebbene una vittoria servirebbe come il pane per schiodarsi dal fondo della classifica.

    La coperta blucerchiata è corta e se la tiri per coprirti dietro davanti fai fatica. Capita quindi che il primo tempo scorra senza gravi rischi, a parte le ripetute incursioni sulla sinistra spallina, orchestrate dal duo Kurtic-Reca, malamente arginate dalla coppia costituita da Depaoli (che finirà sul taccuino dell'arbitro Chiffi) e Thorsby, infilati regolarmente in velocità dai due satanassi spallini. E buon per la Sampdoria che le loro iniziative non sfocino quasi mai in azioni pericolose, al centro dell'area Petagna e Moncini mordono duro nella coppia Ferrari-Colley e sul lato opposto del campo, il vivace Strefezza, guardato a distanza da Murru arriva due-tre volte a battere a rete ma senza centrare lo specchio della porta. L’unica parata vera Audero la compie su un diagonale teso e forte scoccato da Reca, che si era bevuto Depaoli come un grappino, Berisha sul fronte opposto nel primo tempo non si è praticamente sporcato i guantoni, a parte qualche presa alta sui cross molli degli esterni della Sampdoria e su un pallone calciato da Depaoli dalla distanza.

    Paradossalmente la palla gol più nitida è capitata alla Sampdoria quasi allo scadere del tempo. Un pasticcio di Igor ha liberato Gabbiadini, il difensore brasiliano ha cinturato alla gola l'avversario appena fuori dai sedici metri, l'arbitro Chiffi non ha giudicato l'azione chiara occasione da gol ed ha estratto il cartellino giallo. Decisione discutibile, Gabbadini si sarebbe trovato la strada spalancata verso Berisha. Ripresa, nessun cambio e per quasi mezz'ora la Sampdoria ha subito senza riuscire ad uscire dal guscio. Ranieri ha rinunciato ad aggiustare la squadra e ha affrontato il rischio di prendere gol in una delle mischie accese nell'area. Subito Depaoli, rinfrancato, ha tolto dai piedi di Strefezza una limpida palla per portare avanti la Spal, Gabbiadini si è visto annullare un gol per posizione di fuorigioco, confermata dal Var, e il monologo ferrarese ha assunto toni lirici ma anche confusi, senza che il possesso palla e il fraseggio stretto a centrocampo, ispirato da un ottimo Murgia nei panni di regista, riuscisse a costruire occasioni per sfondare la diga eretta dalla Sampdoria a difesa di Audero. Infine Ranieri si è deciso a ritoccare l'assetto tattico della sua squadra, ha mandato in campo Ramirez per Gabbiadini, passando al 4-4-1-1. Il sinistro dell’uruguaiano ha permesso qualche ripartenza fuori dal bunker, senza peraltro graffiare dalle parti di Berisha.

    In attacco è rimasto a battagliare solo il generoso ancorché approssimativo Bonazzoli e la Sampdoria non ha mai inquadrato la poirta della Spal. In verità un chance Bonazzoli se l'è procurata poco prima della mezz'ora di gioco: piombando su un disimpegno all'indietro di Tomovic, si è scontrato con Berischa, Chiffi non è intervenuto e ha fatto proseguire. Un sospetto di rigore c'è. il portiere non ha toccato il pallone ma solo l'avversario. Il Var non ha parlato e dunque via così. L'ingresso del terzino mancino Augello, (esordio assoluto in A) per l'acciaccato Jankto non ha intaccato gli equilibri di squadra, la Spal aveva già bruciato le migliori energie e la spinta dei suoi esterni è andata affievolendosi. Neppure i cambi decisi da Semplici (Floccari per Moncini, Missiroli per Valoti e Jankovic per Vicari, con passaggio finale al 4-4-2), hanno prodotto quel guizzi utile a ribaltare l'avversario.

    Quando lo 0-0 sembrava scritto nel marmo, ecco la vampata che ha fruttato i tre punti alla Sampdoria. Depaoli si è scaraventato palla al piede lungo l'out di destra e ha operato un cross a rientrare sul quale Ramirez ha colpito il pallone di testa servendolo, si ignora quanto di proposito, a Caprari, subentrato a Bonazzoli da un minuto. Il piccolo attaccante è stato lesto a correggere la traiettoria del pallone con un tocco con la fronte he lo ha mandato nella rete di un esterrefatto Berisha, 1-0 Sampdoria e tutti sotto la doccia. A Ferrera stanotte qualcuno farà fatica a prendere sonno.

    IL TABELLINO

    Spal-Sampdoria 0-1 (primo tempo 0-0)


    Marcatori: 48' s.t. Caprari

    Assist: 48' s.t. Ramirez

    Spal (3-5-2): Berisha; Igor, Vicari (dal 40' s.t. Jankovic), Tomovic; Strefezza, Kurtic, Murgia, Valoti (dal 23' s.t. Missiroli); Petagna, Moncini (dal 16' s.t. Floccari). All. Semplici.

    Sampdoria (4-4-2): Audero; Depaoli, Ferrari, Colley, Murru; Thorsby, Ekdal, Vieira, Jankto (dal 28' s.t. Augello); Gabbiadini (dal 25' s.t. Ramirez), Bonazzoli (dal 44' s.t. Caprari). All. Ranieri.

    Arbitro: Chiffi di Padova.

    Ammoniti: 28' p.t. Depaoli (Sa), 42' p.t. Igor (Sp), 41' s.t. Missiroli (Sp), 44' s.t. Kurtic (Sp)

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