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  • Lazio-Rennes, le pagelle di CM: Immobile squalo, golden Milinkovic

    Lazio-Rennes, le pagelle di CM: Immobile squalo, golden Milinkovic

    Lazio-Rennes 2-1

    Strakosha 6: Sul gol non può molto, anche se la traiettoria del cross poteva essere letta meglio, o almeno letta in qualche modo. Per il resto ordinaria amministrazione. 

    Bastos 7: Meglio in avanti che in difesa a volte. Inzaghi lo sposta, per aiutare Vabro, ma lui sembra sempre più intenzionato a dimostrare di essere un trequartista mancato. 

    Acerbi 6,5: Sul gol saltano le marcature, un peccato. Per il resto partita attenta, precisa. Si concede anche il lusso di sfoderare un paio di cross niente male. Con Bastos potrebbe inaugurare la rubrica "mi propongo per un altro ruolo". 

    Vavro 5,5: Nemmeno inizia la partita e rischia su Tait, con un intervento un po' goffo in area. Per lui la seconda da titolare, sempre in Europa League, un po' poco per uno arrivato a fare il titolare. Sul centro-destra va in difficoltà, Inzaghi lo sposta al centro regalandogli un po' più di tranquillità. 

    Lulic 5,5: A sinistra non è molto impegnato in fase difensiva, ma nemmeno si fa vedere come al solito. Un po' anonimo. 
    (37' st Jony s.v.)

    Berisha 5: Si impegna molto, ma praticamente sbaglia tutti i passaggi, ed è un peccato perchè siamo ancora lontani dai fasti del Salisburgo. L'impegno c'è, ma per il resto ancora ha bisogno di campo e minutaggio. 
    (Dall'8' st Milinkovic 7,5: Entra, e la Lazio va sotto. Deve risolverla lui: si prende la Lazio sulle spalle e pareggia i conti con una rasoiata precisa. Poi mette dentro il pallone del vantaggio Lazio. Gol e assist, cosa gli si può chiedere di più? Golden Boy. 

    Cataldi 5,5: Davanti alla difesa amministra e corregge, dirige il traffico di una Lazio. Indicativo che il primo tiro della gara sia una sua punizione al 40' del primo tempo. Per il resto pochino da annotare.
    (Dall'8' st Luis Alberto 6,5: Entrare e prendere gol, ritrovarsi in una partita molto più complessa, inventarsi l'assist del pareggio, fatto. Lo spagnolo vede Milinkovic con gli infrarossi e lo serve in maniera chirurgica). 

    Parolo 6,5: Inossidabile, si propone sempre, l'inserimento fatto mezzala. Poi Inzaghi lo sposta al centro,  gli chiede un sacrificio e lui si applica con abnegazione. Ad avere la metà del suo impegno... 

    Lazzari 6: Vince il duello con Marusic, all'inizio i suoi cross mancano il bersaglio, anzi verrebbe da dire che cambiano emisfero. Poi prende confidenza, cresce, ma può fare molto meglio. 

    Caicedo 6: Si vede poco, prova a duettare con Immobile ma sono serviti poco e male. Cresce con la Lazio, si sbatte, fa il suo. Gli manca l'acuto.  

    Immobile 6,5: Si presenta ai francesi con un destro al volo da attaccante vero, ma poi vive i famosi cent'anni di solitudine letterari e di fatto. Ma lui è un attaccante di razza: alla prima vera palla-gol è uno squalo e regala 3 punti d'oro alla Lazio.


    All. Inzaghi 6,5: Chiede una finale, in campo sembra più una Lazio da settimana bianca, vista la serata freddina. Mette dentro i big, e la partita cambia faccia: i suoi tenori gli regalano la vittoria. Partita decisa dai suoi cambi, magari banali, ma efficaci. 

    Rennes

    Mendy 5,5: Veramente poco impegnato, lo preoccupa più forse la fredda serata romana che gli attaccanti della Lazio. Quando i tiri arrivano, prende gol, oltre al freddo. 

    Da Silva 5,5: Contiene, lotta, si sbatte, come i compagni di reparto delude nei momenti clou del match, quando la Lazio affonda davvero il colpo.  

    Gnagnon 5: Tornato al Rennes dal Siviglia - in prestito - il colosso classe '97 tiene bene, ma sui due gol fa poco, e dovrebbe fare molto meglio. Si fa prendere il tempo da Immobile sul secondo gol biancoceleste. 

    Morel 6: L'espertissimo ex Lione porta in vantaggio i suoi appostandosi sul secondo palo. Un gol che vale tanto, in termini di classifica e morale. 

    Traore 5,5: A destra si vede abbastanza poco nel primo tempo, poi comincia a carburare e prende un po' coraggio. Poco, a dire il vero. 

    Grenier 6,5: Per lui è un piccolo derby. Da astro nascente del calcio francese a comparsa alla Roma: con il Rennes vuole rifarsi, e si vede. Dalla sua qualità dipende molto del gioco francese, è l'unico che prova ad iniettare qualità nella manovra.   

    Martin 5,5: Mette ordine davanti alla difesa, raziocinio e intelligenza nello smistare palloni e frenare le incursioni - a dire il vero poco convinte - della Lazio. Piano piano cala. 

    Camavinga 6,5: Ragazzo prodigio, molto atteso, 16 anni e non sentirli: spunti, tecnica, sfrontatezza. Il Rennes ha un diamante che deve crescere con pazienza, ma ha tutto per esplodere.
    (Dal 25' st Bourigeaud s.v.)

    Doumbia 5: Dalla sua parte spesso affonda Niang, che non è molto collaborativo e lo serve poco. Nella ripresa combina ancora meno, non sembra avere molta verve. Non è la sua partita. 
    (Dal 37' st Hunou s.v.)

    Niang 5: L'ex Milan torna in Italia e fa vedere pregi e difetti che conosciamo: percussioni potenti e passaggi nel vuoto di maglie francesi. Troppo poco per aiutare veramente i suoi.  

    Tait 5,5: Pronti-via, e reclama subito un calcio di rigore, per un contatto dubbio con Vavro. Vivace, si muove molto, si fa vedere, ma combina poco.
    (dal 31' st Raphina s.v.)


    All. Stephan 5,5: L'aveva detto in conferenza, non firmava per un pareggio, nonostante il periodo no della squadra (6 partite senza vittorie): i suoi l'hanno preso in parola. Vanno in vantaggio, poi si fanno rimontare dall'ingresso dei big della Lazio. Il digiuno di vittorie continua, nonostante una Lazio non in grande spolvero. Ora la situazione nel girone si fa complicata per i francesi. 

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