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  • Laziomania: usciti a zolla alta in pieno psicodramma del Napoli, ora derby!
Laziomania: usciti a zolla alta in pieno psicodramma del Napoli, ora derby!

Laziomania: usciti a zolla alta in pieno psicodramma del Napoli, ora derby!

  • Luca Capriotti
Per far passare questo Napoli orrendo c'è voluto il fortissimo appoggio esterno della buona sorte, la fortuna che è cieca e si sa, una prestazione brutta dell'arbitro (che la perde dopo 10 minuti, ma non è nuovo a corbellerie contro la Lazio), un campo di patate ignobile, un rigore fallito alla Fantozzi da Immobile, due gol in fuorigioco, Luiz Felipe che fa peggio di Massa. Per far passare questo Napoli orrendo c'è voluto il derby all'orizzonte, due o tre - ho perso il conto - pali clamorosi, un calvario di errori della telecronaca Rai (ne ho contati almeno 10, è un esercizio scomodo, poi ho finito le dita), che per tutto il tempo ha definito la partita "fantastica, pazzesca, calcio alla crisi del Napoli, allacciate le cinture". E invece si giocava una partita brutta da vedere, nonostante il tentativo di dominarla di tutte e due le squadre, stanca, su un campo da terza categoria, con il rischio di farsi seriamente male, i rimbalzi strani, un calcio di rigore tirato con una zolla che si è staccata grande quanto la Patagonia.

QUI LAZIO, ORA DERBY - Chiaramente, ora che il peggio è passato, nessuno si è fatto male, Leiva ha mandato l'arbitro a quel paese da scolaretto imberbe e si fa buttare fuori vanificando il vantaggio di un uomo maturato quasi a sorpresa, ora che il sipario è calato sulle patate, i "fantastici ripiegamenti di Insigne", le svirgolate di Luperto, Gattuso impazzito, Manolas - solo per lui bisognava passare il turno, per non vederlo soddisfatto - che fa arrabbiare Farris esagerando come al solito, ora che tutto tace, mi viene da dire che il Napoli aveva davvero bisogno di vincere questa partita. Un bisogno fisico, urgente, una folle corsa verso il bagno. La Lazio no, è contenta, è una squadra felice in un momento perfetto, capitata sull'astronave di Alien. E Alien di volta in volta è stato il campo, il palo, Gattuso, le zolle, gli errori - e ne sono stati fatti. Due squadre sfinite, in 10 uomini, poverine, dovevano pure sopportare i vezzeggiativi del telecronista. 

IN UNO PSICODRAMMA - Il bisogno fisico del Napoli è stato accontentato: senza Caicedo l'assalto finale alla porta di Ospina è fallito, la Lazio è uscita. Qualcuno dirà, a testa alta. Forse più a zolla alta. Ora è finito tutto, serve l'applauso ai 200 che si sono imbarcati per Napoli, ora che tutto è finito bisogna solo sgombrare la mente, e ristabilire il legame con il bello che ha questa squadra. Che per una notte si è ritrovata in uno psicodramma in 3 atti, tutto tensione, sangue, ossessione. Su quel campo non c'era solo il Napoli, ma tutti i suoi fantasmi, le multe, il giudice, le tensioni, lo spogliatoio, i mancati rinnovi, gli esclusi, i nuovi spaesati. Su quel campo psicotico la Lazio ha perso: la partita che non dovrà fallire, lo sappiano tutti, sarà quella di domenica contro la Roma. Di quello c'è urgenza, c'è bisogno. Nella notte del San Paolo il Napoli ne aveva più urgenza folle. Lo psicodramma altrui va lasciato alle spalle: la Lazio ha bisogno di giocare a calcio felice, a partire dalla partita più ad alta tensione. Con un'avvertenza: la Lazio ora sa cosa la fa perdere. Un mix micidiale, che è stato un po' quello del derby di andata. Testa al campionato, resta solo quello, è forse è un bene, con questa rosa risicata. Ora testa solo al derby, è forse è un bene, se si riesce a reggere la tensione, la voglia, ritrovare il legame con il bello che è quello che serve a questa squadra per fare un grande derby, l'unico che questa squadra merita. 
 

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