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  • Longo: 'Il Torino è diverso dalle altre squadre, non è retorica. Belotti? Un lusso'

    Longo: 'Il Torino è diverso dalle altre squadre, non è retorica. Belotti? Un lusso'

    "Poter lavorare con Belotti è un lusso, Andrea è anche un grandissimo uomo e di conseguenza tutti lo vorrebbero. Mi ritengo fortunato ad averlo e con lui è normale che immaginiamo anche di poter riprendere questo campionato". Parole queste pronunciate da Moreno Longo nel corso di un'intervista rilasciata a Sky. 

    L'allenatore del Torino non ha però solamente parlato del Gallo, ma anche di Millico: "Credo sia un giocatore straordinario, se migliora anche sotto l’aspetto della disponibilità senza palla allora può diventare un grande prospetto”.

    Riguardo alla sua situazione contrattuale ha invece spiegato che: "Ho firmato fino al 30 giugno senza pensare alla riconferma ma solo di cercare di guadagnarmela, sono della stessa idea ancora adesso. Cerco di fare il meglio per guadagnarmi la fiducia di presidente e società, bisogna tirare fuori il massimo da questa situazione".

    "Per un allenatore oggi avere la possibilità di costruire una squadra per le proprie idee di calcio è un privilegio. Non capita a tutti - ha poi aggiunto, riferendosi al fatto di essere subentrato a stagione in corso a Walter Mazzarri - Spesso si è costretti ad ereditare gruppi già formati e si deve essere bravi a far rendere al massimo questi gruppi. Poi magari il tempo potrà mettere l’allenatore nelle condizioni di andare a riempire delle caselle. Non tutti gli allenatori riescono a costruirla e devono esaltare le caratteristiche della squadra che ereditano”.

    Longo ha poi spiegato perché il Torino è, secondo lui, una squadra diverse dalle altre: "Il Toro è una squadra che deve partire dalle qualità morali e la mia non è retorica. Io penso di avere questo legame molto forte con questa società, ci sono cresciuto da bambino, ho allenato il Settore giovanile, so benissimo cosa può darti questa maglia. La nostra base deve essere quella dei valori, del dna, del senso di appartenenza che solo questa società, e non me ne vogliano le altre, può darti. Quando c’è questa base allora si può parlare di progetto o di altro”. 

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