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  • Lotito, scappellotto da scudetto a Diaconale: ma la Lazio resta vigile per evitare una 'nuova guerra mondiale'

    Lotito, scappellotto da scudetto a Diaconale: ma la Lazio resta vigile per evitare una 'nuova guerra mondiale'

    • Fernando Pernambuco
      Fernando Pernambuco
    Se non ci fosse da preoccuparsi verrebbe da ridere, da dire che  si tratta di una battuta. In secondo luogo che sono le parole di un ultras, ossessionato nel vedere i soliti complotti dovunque. Ma invece non è così e, banalmente, la realtà supera ancora la fantasia.

    Arturo Diaconale, noto giornalista, già collaboratore de Il Giornale, già membro del Consiglio d’Amministrazione della Rai ed esponente di punta del Sindacato dei giornalisti italiani, l’ha detto chiaramente: giù le mani dal campionato, giù le mani dalla Lazio. Sì, perché non si tratta di un ultras della curva nord, del solito tifoso estremista. No, Diaconale è il portavoce della Lazio e nella sua articolata disamina, condita anche da riferimenti storici,  ha stilato una serie di considerazioni di questo tipo: il campionato non va interrotto causa coronavirus proprio ora che la Lazio “è ai vertici della classifica, a un solo punto di distanza dalla Juventus, proiettata verso la vittoria.” 

    Ha poi aggiunto che il Presidente Lotito vigilerà e non sarà certo “facile imbrogliarlo”, perché….Perchè  questa possibile (scriveva prima del decreto legge di ieri sera) sospensione del campionato causa coronavirus (“al cui panico non si deve cedere”) “fa scattare l’antico timore, provocato dall’emergenza sanitaria che paralizza il Paese, che gli interessi dei grandi club possano scattare ai danni della società biancoceleste.”

    Non è uno scherzo, no. Avete capito bene? Attenzione: dietro l’emergenza coronavirus, chi si nasconde? Ma i poteri forti, naturalmente: i grandi club. D’altra parte, il Presidente Lotito, nell’ ultima concitata riunione di Lega, aveva alzato la voce, sostenendo la proposta che al Nord si giocasse a porte chiuse, mentre al Centro Sud con gli stadi aperti.

    Diaconale prosegue nella sua ardita disamina, ricordando come la Lazio nel 1915, fosse stata scippata a tavolino dello scudetto vinto sul campo. La causa? Una bazzecola. La prima guerra mondiale. A parte il fatto che la Lazio avrebbe ancora dovuto disputare la finale con la vincente del “girone nord”, il caso risulta ancora aperto perché l’assegnazione di quel campionato al Genoa risulta, appunto, sub iudice, quel che tocca è la sproporzione tra gli eventi. Tra guerra, coronavirus da una parte e Lazio (ricordiamo che sul campo è attualmente seconda, non prima, benché “proiettata verso la vittoria”) dall’ altra.

    Che ci fosse qualcosa di eccessivo, sproporzionato tra le migliaia e centinaia di morti e l’ “Aquila che vola” se ne deve essere accorto anche Lotito. Il Presidente “che non si fa imbrogliare”, ha dovuto tirare uno scappellotto al suo fido collaboratore, dicendo che parlava a titolo personale. Ma Diaconale resta saldo al suo posto, vigilando affinché non si ripeta la prima guerra mondiale e che non si esageri col panico da coronavirus. A meno che la Lazio non vinca il campionato. Forse, a quel punto, non ci sarebbero più problemi.

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