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  • Mandragora, il Genoa e la clausola Juve

    Mandragora, il Genoa e la clausola Juve

    • Marco Demicheli
    Sarà una giornata particolare, quella di oggi, per Rolando Mandragora. Alle 15 la sua Udinese va di scena al Ferraris contro il Genoa, quel Genoa che ha accolto Rolly quando era poco più che un bambino, che lo ha lanciato nel calcio dei grandi una sera contro la Juventus di Paul Pogba e che poi lo ha venduto proprio alla società del presidente Andrea Agnelli. Tante emozioni, tanti sentimenti, con anche una storia di mercato. Perché la scorsa estate Mandragora sarebbe potuto tornare in rossoblù, su precisa volontà del presidente Preziosi.

    TENTATIVO GENOA - Il numero uno del Genoa, campano come lui, è infatti molto legato a Mandragora. E a giugno, quando il classe '97 era appena rientrato in bianconero dal prestito al Crotone, ha fatto più di un tentativo per riportarlo a casa. I contatti sull'asse Genova-Torino sono stati frequentissimi, gli incontri tra Giorgio Perinetti, direttore generale rossoblù, e Beppe Marotta anche. In ballo non c'era solo il trasferimento di Mattia Perin, ma anche il futuro di Mandragora.

    CLAUSOLA JUVE - Un'idea che avrebbe fatto felice anche il diretto interessato, ma si è infranta di fronte al muro alzato dalla Juve: la società della Continassa aveva infatti deciso di non cedere il centrocampista napoletano in prestito secco. In questa situazione si è quindi inserita l'Udinese, che con un'offerta da 20 milioni di euro ha convinto Marotta e Paratici, che non hanno però voluto perdere il controllo sul giocatore e hanno mantenuto un diritto di recompra di 26 milioni esercitabile al termine della stagione 2019/20. Un problema avuto in settimana alla spalla lo ha costretto a partire dalla panchina oggi, ma Genoa-Udinese è sempre la partita di Mandragora.
     

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