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  • Mariella Scirea: 'Non c'è rispetto, provo tristezza e dolore. Mi sento indifesa'
Mariella Scirea: 'Non c'è rispetto, provo tristezza e dolore. Mi sento indifesa'

Mariella Scirea: 'Non c'è rispetto, provo tristezza e dolore. Mi sento indifesa'

Quelle scritte infami hanno fatto il giro del mondo e non è bastato il pronto intervento del sindaco di Firenze e della polizia che le ha fatte immediatamente cancellare a tenere a bada la rabbia e l'indignazione di tutto il popolo sportivo d'Italia. Sì perchè Gaetano Scriea non è stato soltanto un simbolo della Juventus, ma dell'Italia intera e quella scritta "Brucia all'inferno" comparsa fuori dallo stadio Artemio Franchi poco prima di Fiorentina-Juventus non è stato solo un gesto scriteriato di un folle, ma un affronto all'intelligenza comune. E questa volta Mariella Scirea, la moglie dello scomparso campione azzurro, non ce l'ha fatta a lasciar perdere. E nel giorno del ricordo anche di Davide Astori ha voluto ribadire la sua tristezza ai microfoni di Ansa e Corriere della Sera.

NON PROVO RABBIA, SOLO TRISTEZZA - "Mio figlio Riccardo dice di lasciare perdere, perché quelle scritte indecenti e vergognose sono frutto di pochi cretini. Ma questo è troppo, anche perché non è la prima volta. E sono stanca, provo tristezza e dolore. È stato come un fulmine a ciel sereno, perché avevamo lavorato proprio perché fosse una serata per ricordare due difensori, due campioni, due uomini morti così giovani. Per questo sono rimasta così colpita. Nessuno merita quelle scritte, ma ancora meno mio marito per quello che ha dato al calcio italiano. Mi sento indifesa, come se non si potesse far nulla di fronte a questa desolazione: mi rendo conto che viviamo in un mondo strano senza più rispetto nemmeno per i morti. Non provo nemmeno rabbia. Solo tristezza".

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