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  • Mertens e il fattore Henry: perché l'addio al Napoli è possibile
Mertens e il fattore Henry: perché l'addio al Napoli è possibile

Mertens e il fattore Henry: perché l'addio al Napoli è possibile

  • Federico Zanon
Un'idea chiara in testa, un futuro tutto da decidere. Dries Mertens non sa dove giocherà nel 2020, vorrebbe restare a Napoli oltre il 30 giugno, quando scadrà il suo contratto, ma a oggi non bisogna escludere nulla a priori. Come spesso succede in questi casi, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, in questo caso un mare di soldi. Lo scenario, infatti, è quello di qualche settimana fa, tra domanda e offerta di De Laurentiis c'è grande distanza (il belga chiede triennale da 4,5, il patron offre un biennale a cifre dimezzate), una situazione che obbliga Ciro a guardarsi intorno. I club interessati alle sue prestazioni, nonostante la carta d'identità reciti 1987 come anno di nascita, sono molti, Mertens ha ricevuto offerte da Cina, Germania, Italia e Stati Uniti.

FATTORE TITI' - Come anticipato da ​Voetbal Belgie l'ultimo club che ha chiesto informazioni all'entourage dell'ex Psv è il Montreal Impact. Un imput arrivato dalla nuova guida tecnica, Thierry Henry, che conosce e stima Mertens dai tempi del Belgio, quando era assistente del ct Roberto Martinez. Sul piatto oltre a una ricca offerta economica (Montreal al momento ha due designated player, l'ex Lecce Nacho Piatti e Taider, passato da Inter, Sassuolo e Bologna, Mertens sarebbe uno di questi) anche una nuova esperienza di vita, in Canada, in un campionato in grande ascesa come la Major League Soccer. Mertens per il momento non è interessato, vuole restare in Europa ancora qualche anno, riuscirà Henry a fargli cambiare idea? 
 

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