Calciomercato.com

  • Mertens supera Careca e Altafini: troppo Napoli per l'Empoli, ora il PSG

    Mertens supera Careca e Altafini: troppo Napoli per l'Empoli, ora il PSG

    • Alberto Polverosi
    E’ troppo il Napoli per l’Empoli. Anche quando la squadra di Andreazzoli si è avvicinata nel punteggio con il gol di Caputo, non si è mai avuta la sensazione di una possibile rimonta. L’hanno vinta gli attaccanti più piccoli del campionato, un gol e due assist di Lorenzo Insigne, tripletta e assist di Dries Mertens e gol finale di Arcadio Milik. Un trionfo, alla fine. 

    ANCELOTTI SEMPRE OK - Il Napoli era alla quattordicesima formazione in 14 partite. Stavolta Ancelotti ne ha cambiati 7 rispetto al pareggio con la Roma: Karnezis per Ospina, Malcuit per Mario Rui (con Hysaj spostato da destra a sinistra), Maksimovic per Albiol, Diawara per Allan, Rog per Hamsik, Zielinski per Callejon e Mertens per Milik. Ha avuto ragione ancora una volta, anche se ha forzato davvero tanto. Sia chiaro, la squadra di Carletto non ha rischiato granché, ma questo perché anche all’Empoli mancava una caratteristica fondamentale: l’equilibrio. Schierare Diawara accanto ad Allan è un conto, metterlo al fianco di Rog in una inedita coppia centrale è assai diverso e più problematico. Tuttavia questa massiccia rotazione non ha impedito al Napoli di stravincere e proseguire la sua rincorsa alla Juve giocando a lungo il solito calcio straordinario. In più darà al tecnico la possibilità di rinfrescare non poco la formazione in vista della grande sfida di Champions League contro il PSG. 

    SOLO TECNICA - Andreazzoli ha puntato di nuovo sull’albero di Natale, con una sola punta, Caputo, e tanta qualità a centrocampo con Bennacer ancora centrale, nonostante l’errore commesso nell’intervento su Dybala che ha portato al rigore dell’1-1 della Juve, col giovanissimo Traoré (classe 2000, un pallino del tecnico dei toscani), Krunic e il turco Ucan alla prima da titolare. In panchina Zajc, la prima volta per una scelta tecnica. Una squadra così dà il meglio quando ha la palla fra i piedi, quando ce l’hanno gli altri va in difficoltà, la difesa resta scoperta e prende gol. Anche stavolta è andata così. Ne ha presi 5 e potevano essere di più. In certi momenti, la linea che separa il coraggio dalla presunzione è assai sottile. 

    IL GIGANTE E IL PICCOLETTO - Il Napoli è entrato a pieno ritmo in partita, nei primi due minuti ha tirato in porta due volte. Ha segnato il primo gol al 9' con un’azione travolgente di Koulibaly che ha intercettato un passaggio fra Krunic e Acquah, è partito palla al piede in un allungo di una cinquantina di metri, ha toccato per Insigne che all’imperioso gesto atletico del difensore-gigante ha aggiunto la sua magia da attaccante piccolo con controllo e calcetto di esterno destro per mettere la palla sul palo lontano. Quinto gol di Lorenzino all’Empoli, solo al Milan ne ha segnati di più, sei. Il Napoli ha avuto un’altra palla-gol con Malcuit poi ha rallentato e l’Empoli ha cominciato a giocare soprattutto con Ucan. Giocava ma non graffiava, nemmeno quando Antonelli, il migliore dei toscani nei primi 45', ribaltava l’azione nel centrocampo napoletano. 

    OLTRE CARECA E ALTAFINI - Tanto per far capire l’inconsistenza dell’Empoli in avanti in tutto il primo tempo (quando Caputo da solo restava schiacciato nella morsa di Maksimovic e Koulibaly), basta ricordare che in quei 45' ha fatto un solo tiro. Poi, un passaggio indietro sbagliato da Di Lorenzo ha scatenato una nuova discesa di Insigne, palla a Mertens che ha visto l’angolino scoperto e ha beffato Provedel, partito in ritardo sul tiro a pelo d’erba del belga. Il Napoli ha iniziato la ripresa come il primo tempo, avvicinandosi spesso al terzo gol. E invece ha segnato l’Empoli, con un guizzo del solito Caputo che ha realizzato il 50 per cento del bottino empolese, 5 reti su un totale di 10. Ancelotti ha provveduto subito a due cambi, Allan e Callejon per Rog e Fabian Ruiz. Temeva che, dopo essersi complicato la vita, il Napoli rischiasse ancora di più. Forse non è un caso se il 3-1 è nato proprio da un attacco, con assist finale, di Callejon: pallonetto fantastico di Mertens, chiusa la partita, superato Careca e agganciato José Altafini con 97 gol in tutte le competizioni. Con generosità l’Empoli è tornato ad attaccare, il Napoli aveva nella testa il PSG, ma nelle praterie che si aprivano gli azzurri di Ancelotti hanno avuto altre occasioni per segnare e le hanno sfruttate nel finale con Mertens (assist di Insigne) e Milik (assist di Mertens). Il belga, arrivando a 98 gol, ha superato Careca e Altafini fra i cannonieri del Napoli in tutte le competizioni. Ora è al 6° posto. 

    RIFLESSIONI EMPOLI - Proseguendo così, l’Empoli rischia tantissimo. Deve ritrovare in fretta l’equilibrio, non a caso il Napoli ha segnato i primi due gol sfruttando due passaggi sbagliati dei toscani. Ma c’è un dato su cui Andreazzoli deve riflettere ancora di più: se il Napoli è la squadra che ha segnato più gol nel primo quarto d’ora di partita (6), l'Empoli è quella che ha incassato più reti negli stessi 15' di gioco (5). La testa dov’è? 


    IL TABELLINO: 

    Napoli-Empoli 5-1 (primo tempo 2-0)

    Marcatori: 9' pt Insigne, 38' pt, 19' st, 47' st Mertens, 13' st Caputo, 45' st Milik. 

    Assist: 9' pt Koulibaly, 38' pt Insigne, 13' st Krunic, 19' st Callejon, 45' st Mertens, 47' st Insigne. 

    Napoli (4-4-2): Karnezis; Malcuit, Maksimovic, Koulibaly, Hysaj; Fabian (18' st Callejon), Rog (18' st Allan), Diawara, Zielinski(37' st Milik); Mertens, Insigne. All. Ancelotti. 

    Empoli (4-3-2-1): Provedel; Di Lorenzo, Silvestre, Maietta, Antonelli, Acquah (22' st Zajc), Bennacer, Traore; Krunic (23' st Pasqual), Ucan (35' st La Gumina); Caputo. All. Andreazzoli. 

    Arbitro: Pairetto di Nichelino. 

    Ammoniti: 42' pt Bennacer, 41' st Di Lorenzo. 
     

    Altre Notizie