Milan: Bonaventura è più capitano di Bonucci, ma ha un agente antipatico...
Il mio timore è che ora, proprio come accadde quell'anno, la squadra crolli in campionato in attesa dell'unica partita che ancora conta in questa stagione. Ovviamente l'Europa League sarebbe un brodino visti gli obiettivi iniziali, ma c'è anche una dignità da non perdere nelle prossime gare.
A perderla e a crollare ci ha già pensato, come sempre nei momenti di difficoltà, colui che dovrebbe essere invece l'ultimo a farlo, ovvero Bonucci. È completamente inaccettabile, infatti, che un giocatore preso, strapagato e insignito dei gradi di capitano, proprio per gestire situazioni complicati, sia il primo a perdere la testa. Con una partita come quella col Napoli alle porte e l'infortunio di Romagnoli, un VERO capitano non prende mai un giallo per proteste sapendo di essere in diffida. Ha dimostrato per l'ennesima volta la sua inadeguatezza a un ruolo che presuppone leadership, freddezza e lucidità, doti che Bonucci non ha e mai avrà.
Nei giorni passati ci aveva pensato Gattuso a ricordare a Bonucci quale fosse il suo ruolo, i suoi confini, invitandolo a non esondare. A tal proposito voglio invece sottolineare la prestazione di Bonaventura che, in una partita poco brillante per lui, ha preso in mano la squadra nel momento più difficile. Correndo, lottando e incoraggiando i compagni senza perdersi in chiacchiere e polemiche inutili. Questo è l'atteggiamento che deve avere un VERO capitano, ma forse non ha l'appeal giusto, non è abbastanza ruffiano con società e tifosi, o forse non ha un procuratore simpatico.
