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  • Milan, dopo Gattuso Gazidis fa scappare anche Boban e Maldini. Ma la colpa è di chi gli permette di farlo
Milan, dopo Gattuso Gazidis fa scappare anche Boban e Maldini. Ma la colpa è di chi gli permette di farlo

Milan, dopo Gattuso Gazidis fa scappare anche Boban e Maldini. Ma la colpa è di chi gli permette di farlo

  • Cristiano Ruiu
    Cristiano Ruiu
L’allarme epidemiologico ha travolto tutto e tutti, compreso ovviamente il calcio. Evitiamo di commentare le polemiche sulle gare rinviate, a porte chiuse e non chiuse e tutto quello che hanno generato. Più o meno tutti sono intervenuti sulla questione, più o meno tutti hanno provato ad approfittare della situazione o quantomeno hanno tentato di non essere eccessivamente penalizzati. Ognuno è intervenuto per difendere i propri diritti o quelli che riteneva tali. Ripeto: non voglio entrare nelle questioni e non sto assolutamente dando giudizi nel merito. Rilevo solo che il Milan è stata una delle poche squadre che è rimasta del tutto estranea a queste “baruffe chiozzotte”. Al Milan andava bene giocare a porte chiuse, aperte, andava bene rinviare le partite, anche poche pre prima del fischio d’inizio, andava bene anticipare, posticipare, insomma qualunque cosa. Da una parte la cosa fa onore al club rossonero, uno dei pochi ad attendere e accettare in toto le decisioni delle autorità, anche se mutevoli e schizofreniche. Dall’altra questo dà la dimensione di come il Milan consideri intimamente già conclusa questa stagione. I dibattiti interni ed esterni al mondo rossonero in questi giorni non vertevano sulla collocazione delle partite e sulle conseguenze dell’allarme nazionale, ma si è parlato e si sta parlando esclusivamente del nuovo ribaltone tecnico-societario già messo in atto in vista della prossima stagione. La scena è stata dominata dal divorzio già consumato con Boban e da quello imminente con Maldini. Si parla dell’addio certo di Ibra, l’unico che aveva provato a raddrizzare l’ennesima stagione da dimenticare. Si ipotizza la partenza di Donnarumma in assenza ancora una volta di un progetto credibile.

Gazidis invece che confrontarsi con i suoi colleghi sui temi caldi e sull’emergenza dello sport italiano, si è preoccupato solo di portare a compimento l’ennesima rivoluzione. Si è preoccupato di ammainare altre due bandiere, dopo aver fatto scappare un anno fa Leonardo e Gattuso. Si è preoccupato di sostituirli con alcuni carneadi amici suoi come Almstadt e Moncada. Si è preoccupato di togliere altro entusiasmo ai tifosi, proprio mentre si stavano godendo la migliore fase della stagione. Si è preoccupato di non fare nulla per arginare la fuga di notizie su Rangnick, anzi. Ecco, a proposito di questo, non riesco proprio a credere che sia casuale la voce sul precontratto già firmato dal tedesco, uscita contemporaneamente su Bild, Equipe e Daily Mirror, che hanno rilanciato in blocco un'esclusiva di qualche giorno prima di calciomercato.com. Ha avuto il timing quasi di un comunicato stampa. E guarda caso, proprio negli stessi giorni, sono usciti ritratti dettagliati ed entusiastici sulle straordinarie capacità di Almstadt e Moncada. A questo proposito continuo a rilevare una inquietante “disponibilitá” di alcuni organi di informazione nel mettersi al servizio della comunicazione ufficiale. Per fortuna coloro che si prestano sono notevolmente diminuiti dal punto di vista numerico rispetto a quando tessevano quotidianamente le lodi del Milan cinese e della coppia Fassone-Mirabelli.

Tra l’altro proprio le critiche all’attuale Milan da parte di Yonghong Li e di Mirabelli sono una delle cose più surreali che io abbia letto negli ultimi anni. Penso che con i 250 milioni polverizzati quell’estate dalla dirigenza dell’epoca, anche due “novelli dirigenti” come Maldini e Boban sarebbero riusciti a costruire una squadra da Champions. Ma, come sempre la colpa non è di Yonghong Li e di Mirabelli, ma di chi ha consentito loro di ridurre il Milan in questo stato. E di chi continua a permettere a Gazidis di fare quello che sta facendo e che farà anche il prossimo anno. In tutto questo tra due giorni il Milan torna in campo contro il Genoa e pare che non interessi a nessuno. Come fa la squadra a credere a una società così?

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