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  • Milan, l'errore più grande di Gattuso. I grandi del passato fuggono: ora i tifosi devono preoccuparsi

    Milan, l'errore più grande di Gattuso. I grandi del passato fuggono: ora i tifosi devono preoccuparsi

    • Cristiano Ruiu
      Cristiano Ruiu
    Che Gattuso lasciasse il Milan era chiaro dalla conferenza post derby. Fin troppo chiaro. Quelle parole inequivocabili che suonavano come un “a fine anno me ne vado” hanno lasciato il segno sulla squadra e sull’ambiente. Tant’è che dopo quelle parole c’è stata la disastrosa prestazione di Genova e due mesi di risultati negativi che, alla fine, hanno portato a perdere un quarto già virtualmente conquistato.

    E’ questo l’errore più grosso che imputo al Gattuso allenatore del Milan. Più degli eventuali errori tattici, strategici o scelte sugli uomini. Rino non è stato e probabilmente non è un grandissimo allenatore, ma è stato, è e sarà un grandissimo uomo e un grandissimo milanista. Peccato per quello sfogo, umano, comprensibile, ma pur sempre dannoso per la stagione rossonera. Quello sfogo era figlio dell’ennesimo contrasto con Leonardo che non l’avrebbe voluto sulla panchina del Milan e, evidentemente, non l’ha mai sostenuto fino in fondo.

    La frattura tra i due, purtroppo, ha lasciato il segno nel momento clou della stagione. Davvero un peccato per il risultato sportivo, ma anche per l’aspetto umano e professionale. Perché tutti e due hanno lavorato, pensato, agito e sofferto tutto l’anno per il bene del Milan. Finalmente. La stessa cosa non l’avevano fatta i loro predecessori. La cosa ancora più anomala è che Rino aveva deciso di andare via 3 mesi fa e con grande coerenza ha mantenuto questa scelta dimettendosi, cosa più unica che rara nel mondo del calcio.

    Anch’io penso che abbia già un’altra panchina pronta, ma dimettersi e rinunciare ai soldi è una cosa che non fa praticamente nessuno. La cosa anomala, dicevamo, è che Rino aveva deciso di andare via per i contrasti con Leonardo, ma alla fine anche Leonardo si dimette e se ne va. Davvero pazzesco, una cosa più unica che rara. Un allenatore se ne va per contrasti con il direttore sportivo e poi va via anche il direttore sportivo per contrasti con l’amministratore delegato. Anche Leonardo si dimette e rinuncia a dei soldi, cosa che peraltro il brasiliano aveva già fatto prima da giocatore e poi da allenatore.

    I milanisti devono preoccuparsi e tanto. Perché se due bandiere, che oltretutto quest’anno hanno fatto quasi il massimo di quello che potevano fare arrivando a un solo punto dalla qualificazione in Champions League, decidono di dimettersi e abbadonare la nave significa che la nave ha ancora qualcosa che non va. Queste doppie dimissioni mi ricordano il rifiuto di Paolo Maldini alla coppia Fassone-Mirabelli. Anche in quel caso un grande milanista non credeva nel progetto. E non mi stupirei se il Capitano seguisse a ruota Gattuso e Leonardo. Queste dimissioni di massa sono indice del fatto che i grandi milanisti del passato non si fidano di questa governance e di questa proprietà. Significa che non vedono in esse la ricerca del bene del Milan per il futuro.

    Questo è l’aspetto che deve preoccupare di più. Molto più della mancata qualificazione alla Champions League e molto più delle probabili sanzioni Uefa con conseguente squalifica dall’Europa League. Ancora una volta, la terza in 3 anni, si riparte da zero. E stavolta si compie un grosso passo indietro. Peraltro nel buio.

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