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  • Milan, re d’Europa espulso dall’Europa: un'umiliazione storica con due colpevoli

    Milan, re d’Europa espulso dall’Europa: un'umiliazione storica con due colpevoli

    • Stefano Agresti
      Stefano Agresti
    L’esclusione del Milan dall’Europa è un’umiliazione della quale - a quanto ci sembra - pochi hanno percezione. Stiamo parlando di un club che ha vinto sette Champions League: solo il Real in bacheca ne ha di più (tredici); dietro ci sono tutte le altre, dal Liverpool (sei) a Barcellona e Bayern (cinque) per non dire delle italiane che sono staccatissime (tre l’Inter, due la Juve). Se una società così grande, che ha scritto pagine indimenticabili nella storia del calcio, viene sbattuta fuori dall’Europa perché non ha rispettato il Fair play finanziario, il caso diventa gigantesco e acquista un rilievo mondiale. Resteremmo a bocca aperta o no se capitasse lo stesso al Real o al Barcellona?

    La sensazione è che alla mediocrità del Milan ci si stia abituando. Pare normale che i rossoneri vendano i giocatori migliori, stiano fuori dalla Champions, addirittura vengano cacciati dall’Europa League. A noi, che non siamo tifosi rossoneri, quanto sta accadendo fa male. Immaginiamo a chi ha nel cuore quella maglia.

    Ma chi sono i colpevoli di questo scempio? Non Elliott, a nostro avviso: il proprietario di oggi paga gli errori precedenti. Di responsabili ne individuiamo essenzialmente due. Cioè due gestioni. Innanzitutto l’ultima fase, non breve, dell’era Berlusconi-Galliani, condotta all’insegna dei parametri zero (con ingaggi mostruosi) e del vorrei-ma-non-posso. E poi la fallimentare avventura cinese, che Yonghong Li ha messo nelle mani dell’italianissimo Fassone.

    A ben vedere, però, Yonghong Li è stato scelto proprio da Berlusconi, che ha garantito per lui. Non è che il colpevole vero si riduce a uno?

    @steagresti
     

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