Milan, un anno di Elliott: da Fassone a Boban, da Kalinic a Piatek, tante vittime e pochi successi
PRESIDENTE - L'addio di un anno fa fu solo formale: Yonghong Li, dalle parti di Milano, è stato assente. Rare presenze in città, zero parole (anche dall'Oriente) e un'ondata di mistero che da sempre ha avvolto lui e le sue proprietà, tanto che il governo cinese gli ha ritirato il passaporto a causa dei troppi debiti. Al suo posto ecco Paolo Scaroni, conosciutissimo nel mondo della finanza, e fedele amico di Silvio Berlusconi.
DIRIGENZA - Pronti-via, cambia anche la dirigenza. Addio alla coppia Fassone-Mirabelli, dentro Leonardo e Maldini. Il loro, però, è solo un anno transitorio, fatto di divergenze con mister Gattuso, di colpi riusciti (Piatek e Paquetà), ma anche di insuccessi (vedasi la situazione Higuain). La mancata continuità ha portato ad una nuova rivoluzione poche settimane fa: si riparte da Maldini e ci si affida all'esperienza di Boban e alla meticolosità di Massara.
ALLENATORE - La conferma di Gattuso è stata un'eredità quasi obbligata: il nuovo corso è partito da subito con divergenze, tanto che a fine maggio il tecnico calabrese ha di sua sponte salutato tutti. Giampaolo è la scommessa targata Boban-Maldini: a lui il compito di riportare davvero in alto il Milan.
BOMBER - Se la coppia Kalinic-André Silva era stata scelta come immagine del nuovo Milan cinese, Gonzalo Higuain era il nome utile a scaldare una piazza orfana di veri attaccanti da troppo tempo. Missione fallita: il Pipita è durato sei mesi (con più bassi che alti), ma la nuova scommessa ha sin qui funzionato. Kris Piatek è l'uomo-immagine del Milan 2019-2020.
EUROPA - Se il 21 luglio iniziava realmente l'era Elliott, un giorno prima ecco il vittorioso ricorso al Tas. Annullata la sentenza della Uefa, il Milan rientrò in Europa. Trecentosessantacinque giorni più tardi, i rossoneri si ritrovano fuori dall'Europa League: una sentenza che ha il sapore della caramella dolce utile a togliere un gusto troppo amaro. Con l'obiettivo di respirare maggiormente e di alleggerire i paletti del FFP: per un Milan a stelle e strisce che, un anno dopo, ha ancora una volta un nuovo volto...