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  • Milan, un tracollo inquietante. Pioli sembra un capitano degradato

    Milan, un tracollo inquietante. Pioli sembra un capitano degradato

    • Enrico Maida
      Enrico Maida
    L’espressione indecifrabile del presidente Scaroni, abituato a occuparsi di petrolio più che di pallone, lascia perplessi i tifosi del Milan che da una parte celebrano 120 anni di epopea rossonera e dall’altra si trovano ad assistere a uno dei tracolli più inquietanti del vecchio Diavolo. L’Atalanta è forte, per carità, ma c’è modo e modo di perdere. Un rovescio senza speranza, verrebbe da dire con tutto il rispetto dovuto a Pioli che sembra un capitano degradato.

    Habemus Papu, recita uno striscione nella nuova curva bergamasca che ribolle di passione per l’impresa di Champions. Gomez, a parte le discutibili scelte del suo parrucchiere, non si fa pregare: tempo 10 minuti e l’Atalanta è già in vantaggio con la firma del suo capitano, che parte da sinistra e viene lasciato libero di concludere. Misteriosa la distrazione, meglio sarebbe definirla indifferenza, del tandem Musacchio-Conti.

    Pioli ha consegnato questa volta la maglia di titolare a Leao, l’attaccante che ha regalato qualche emozione ai tifosi, ma il Milan del primo tempo è davvero inguardabile. Un solo tiro, per altro fuori, tentato da Rodriguez. Il resto è solo Atalanta con Ilicic che nasconde la palla a tutti e per due volte impegna Donnarumma. Da registrare anche una traversa di Pasalic, il cui talento è ormai riconosciuto, e un dominio totale come raramente si vede a questi livelli. Pioli dovrebbe mettersi le mani nei capelli, se li avesse.

    La cosa si è fatta addirittura imbarazzante dopo l’intervallo quando sarebbe stato logico aspettarsi una reazione orgogliosa del Milan invece del tracollo. Ma è arrivato subito il gol di Pasalic, che ha avuto la delicatezza di non esultare per rispetto dei vecchi compagni ridotti così male. Meno sensibile è stato invece Ilicic, che si è concesso una doppia veronica prima di infliggere il terzo dispiacere a Donnarumma usando il piede destro, quello teoricamente meno educato. Il piede sinistro mette il sigillo sul quarto gol e fa ricordare a qualcuno la  dichiarazione prima del via: "Non sono ancora del tutto pronto, mi manca la tenuta".

    Il quinto gol di Muriel, suo sostituto, regala ai tifosi bergamaschi una realtà romanzesca, con una storia che potrà essere raccontata ai nipotini seduti intorno a un camino insieme ai salti ritmati di un uomo speciale che seppe esaltare la dea e esorcizzare il diavolo. Quell’uomo ha i capelli bianchi, il naso adunco e cognome che a Bergamo vuol dire amore: Gasperini for president.



    IL TABELLINO


    Atalanta-Milan 5-0 (primo tempo 1-0)

    Marcatori: 10' p.t. Gomez (A), 16' s.t. Pasalic (A), 18' s.t. Ilicic (A), 27' s.t. Ilicic (A), 39' s.t. Muriel (A)  

    Assist: 10' p.t. Ilicic (A), 16' s.t. Gosens (A), 18' s.t. Pasalic (A), 27' s.t. Gomez (A) 

    Atalanta (3-4-1-2): Gollini, Toloi, Djimsiti, Palomino, Castagne, de Roon, Pašalić, Gosens (44' s.t. Hateboer), Malinovskyi, Iličić (35' s.t. Muriel), Gomez (43' s.t. Freuler). All. Gasperini.
     
    Milan (4-3-3):   Donnarumma, Conti, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez (1' s.t. Calabria), Kessie, Bennacer, Bonaventura (16' s.t. Piatek), Suso (40' s.t. Castillejo), Leao, Calhanoglu. All. Pioli.

    Arbitro: Federico La Penna di Roma (Meli, Fiorito; Mariani)

    Ammoniti: 37' p.t. Musacchio (M), 44' p.t. Suso (M), 2' s.t. Castagne (A), 11' s.t. de Roon (A), 26' s.t. Romagnoli (M), 32' s.t. Kessie (M)

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