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  • Milanmania: che disastro, ora è tutti contro tutti! Pioli accusa la squadra e quelle parole di Boban...
Milanmania: che disastro, ora è tutti contro tutti! Pioli accusa la squadra e quelle parole di Boban...

Milanmania: che disastro, ora è tutti contro tutti! Pioli accusa la squadra e quelle parole di Boban...

  • Carlo Pellegatti
Male, male, malissimo. E’ stato un mezzogiorno umiliante, mortificante, disastroso nel gioco e nel punteggio. Sembravano affrontarsi due squadre con una differenza di due categorie. Insopportabile. Il Milan esce da Bergamo con la sconfitta più pesante degli ultimi 21 anni, da quello schiacciante 5-0 subito all’Olimpico contro la Roma il 3 maggio 1998. Molti tifosi presenti allo stadio nerazzurro, i ventenni, non avevano mai assistito a uno scempio di questo livello. Ora va in scena un altro classico, il famoso “Tutti contro Tutti”!

Boban annuncia che la prossima campagna rafforzamento sarà programmata in base a quello che il fondo Elliott “permetterà”, frase non gradita dalla Proprietà. I Singer, che hanno già investito 170 milioni nel mercato e che spendono circa 300 mila euro al giorno per la gestione ordinaria, potrebbero cominciare ad avere dubbi sulle capacità di questo management.

Stefano Pioli, l’allenatore, confessa, a fine partita, che la bruttissima prestazione e il vergognoso risultato siano figli di una cattiva settimana. Una accusa pesantissima verso la professionalità dei giocatori. Se questi latenti conflitti interni non verranno presto sanati, il futuro si annuncia ancor più burrascoso del già nerissimo presente. Mi sembra limitativo trovare solo il più colpevole fra i giocatori, in una prestazione così negativa. Mi sembra inutile urlare il logico e motivato sdegno. L’importante ora è capire come si possa uscire da questa situazione.

Le mosse decisive spettano solo e unicamente alla proprietà, che deve dunque valutare a fondo il lavoro dell’attuale management, a livello sportivo e commerciale. Se ritenesse di concedere ancora fiducia al gruppo assunto da Ivan Gazidis, si continuerà allora con questi uomini, con la speranza che acquisiscano l’esperienza necessaria per far tesoro degli errori commessi fino ad oggi. Se invece li considerasse gravemente responsabili della mancata crescita a livello commerciale e dei risultati ampiamente negativi sotto il piano sportivo, a giugno dovremmo assistere a un’altra rivoluzione, dolorosa ma necessaria. Rivoluzione che deve portare una management corto e totalmente italiano, perché le esperienze anche di altre realtà calcistiche italiane confermano l’obbligo di evitare afflati internazionali, poco fruttiferi e spesso complicati.

Solo i prossimi mesi dunque diranno se la rovinosa sconfitta di Bergamo, un altro macigno sulla testa di tifosi sconcertati e offesi, sarà paradossalmente una scossa benefica per le decisioni future. Pericolose sarebbero state le illusioni che il peggio possa essere passato. Il peggio è ancora presente. Un peggio che vede il Milan aver perso quasi la metà delle partite disputate, con sedici gol realizzati e ventiquattro subiti, undicesimo in classifica, già doppiato da Juventus e Inter. E’ sufficiente oppure servono ulteriori futuri dati negativi per dare uno stop a queste nefandezze? Siamo tutti stanchi, stremati, finiti. A New York o a Londra  qualcuno abbia pietà del povero tifoso del Milan! Buon Natale! 

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