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  • Milanmania: Piatek scomparso, è un mistero. Ora Leao, poi Ibrahimovic

    Milanmania: Piatek scomparso, è un mistero. Ora Leao, poi Ibrahimovic

    • Carlo Pellegatti
    Cominciamo con le buone notizie. Sì, almeno per me si tratta di una grande notizia quella che mi conferma l’unita di intenti della Società nel tentativo di convincere Ibrahimovic a indossare la maglia rossonera nel prossimo gennaio. Non è fondata dunque la notizia che il fondo Elliott puntasse deciso sul campione svedese, mentre Ivan Gazidis non sarebbe convinto dell’acquisto. Tutto il Milan, a livello dirigenziale, ha ben capito quale possa essere la valenza tecnica e ambientale di avere Zlatan in un gruppo giovane. Ora la decisione spetta a lui e solo a lui, con la mia speranza che Maldini e Boban possano usare le parole e il… denaro giusto per ammaliare Ibra. 

    La nostalgia di uno dei protagonisti dell’ultimo Scudetto si sta acuendo, oggi che,  rispetto alle ultime settimane, la manovra offensiva sta certamente producendo un maggior numero di occasioni, a livello di qualità e quantità, ma sempre priva di un efficace finalizzatore. Che cosa stia capitando a Kris Piatek rimane uno dei misteri più insondabili del calcio. Dallo Zenit di un anno fa al tristissimo Nadir degli ultimi sei mesi. Il polacco non attraversa solo una fase complicata della sua carriera, ma sembra proprio scomparso. Qualcuno sorriderà ricordando la maledizione della maglia numero nove. Credo che non sia purtroppo questo il problema legato all’esoterismo, perché anche negli ultimi due mesi della scorsa stagione, pur con il numero 19, le sue prestazioni si erano impallidite. Mi auguro che Stefano Pioli punti deciso, senza esitazioni, su Leao. Sul piano mentale, mi sembra ancora acerbo, lo provano i colpi di tacco nei momenti caldi del match, ma per capire il suo reale valore, gli si affidi, senza esitazioni e senza ripensamenti, la responsabilità dell’attacco almeno fino a Natale.

    Fondamentale intanto il recupero di Jack Bonaventura, che spicca per professionalità, spirito di sacrificio, attaccamento alla maglia, carisma e classe. In vista delle tre partite contro le emiliane e la forte Atalanta, il tecnico milanista deve innanzitutto mettere in campo giocatori che gli garantiscano di giocare 11 contro 11 per gli interi novanta minuti. Troppi infatti gli elementi che, nel corso della partita, si perdono e… perdono palloni drammatici, regalando palloni sanguinosi agli avversari. Bonaventura è un punto di riferimento assoluto, che purtroppo Rino Gattuso ha perso troppo presto. In caso contrario, nella scorsa stagione, il quarto posto sarebbe stato blindato, senza esitazioni e paure. Con Krunic, Bennacer, Bonaventura a centrocampo, Suso, Leao e Calhanoglu nel tridente avanzato, Pioli potrebbe contare su un gruppo più solido e più determinato. Nel momento più complicato della stagione servono certezze, solo certezze!

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