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  • Milanmania: vincere subito dà fiducia per la lotta scudetto. Gattuso la chiave
Milanmania: vincere subito dà fiducia per la lotta scudetto. Gattuso la chiave

Milanmania: vincere subito dà fiducia per la lotta scudetto. Gattuso la chiave

  • Carlo Pellegatti
Che cosa ha detto la prima giornata? Ha dato una risposta precisa. L’organizzazione può vincere, la qualità del gioco può supplire anche a eventuali deficienze strutturali. Lo hanno confermato Sassuolo, Empoli e Spal che hanno sfruttato la bravura dei tecnici, per conquistare vittorie importanti e sorprendenti. Bravi dunque De Zerbi, che vedremo presto su grandi panchine, Andreazzoli e quel Semplici, allenatore dei ferraresi, che ha costruito negli anni un gioiellino ricco di gioco e di tecnica. Dietro queste tre squadre, e non è un caso, società serie e ambiziose, come sempre alla base di ogni successo.

Questo incipit per ribadire la possibilità che i Ragazzi di Gattuso possano essere la sorpresa dei piani alti del campionato. Io credo molto, come ho già sottolineato più volte, nelle capacità tecnico-tattiche, gestionali, organizzative dell’allenatore calabrese, aiutato ora da una club finalmente autorevole, da un gruppo di lavoro affidabile e carismatico.

La rosa è composta da giocatori di buon spessore qualitativo, serve ora un pizzico di fortuna, che permetta al Milan di arrivare alla sosta di ottobre, ancora nelle prime posizioni, per creare quell’entusiasmo fondamentale che aiuti a credere nel lavoro svolto, che permetta ai giocatori di respirare subito l’aria dell’alta montagna, pura, salubre e corroborante.

Sono andato a riguardarmi le ultime annate dalla stagione 2011-2012, la prima dopo lo Scudetto. Ebbene, nelle prime giornate, i rossoneri avevano subito 2 sconfitte, appunto nel 2011, e 4 volte sono usciti dal campo, con zero punti, un anno dopo. Nel 2013, ultima stagione di Allegri, ancora troppe, 3 batoste. Bravo Pippo Inzaghi che ha perso solo un match, ma contro la Juventus il 20 settembre 2014. Come ricordate, poi, la conseguenza naturale è stata che, a dicembre, il Milan fosse ancora in piena lotta per i primi posti. Male Mihailovic, con 4 sconfitte, un po’ meglio il primo Montella con 2 insuccessi. Per concludere, un anno fa, ancora un inizio difficile con 3 risultati negativi, avversari la Lazio, la Sampdoria e la Roma.

L’ultimo numero è il più allucinante. Nelle ultime 7 stagioni, il nostro caro Milan ha perso, in totale, 71 partite, con una media di 10 partite per campionato. Impossibile, sconcertante, deprimente. Lasciamo i numeri freddi, ma sempre esemplificativi. E’ tassativo dunque per il nuovo gruppo di Rino Gattuso seminare e raccogliere a settembre e ottobre, perchè permette di superare, con calma e razionalità, i freddi periodi senza...cibo, cioè senza i tre punti.

Chiusi i vecchi, grigi e foschi, nuovi capitoli del romanzo rossonero devono avere il rosa delle vittorie e il rosso della passione. Certo cominciare a Napoli non è una passeggiata di salute. Troviamo, però, qualcosa di positivo nella partenza ritardata, Gattuso ha avuto tempo e modo di affinare la preparazione sotto l’aspetto fisico e tattico. Nell’ultimo allenamento hanno brillato, oltre alle solite certezze, anche i nuovi Bakayoko, Laxalt e Castellejo, ma, fattore importante e forse sorprendente, sembra in grande crescita anche un giocatore sottovalutato, viste le ultime stagioni deludenti, Alen Halilovic. Questo mese di preparazione lo ha rigenerato e sta mostrando i colpi che hanno spinto il Barcellona a acquistarlo, come potenziale talento, dalla Dinamo Zagabria. Un altro futuro protagonista, utile per raccogliere… legna e provviste per i mesi freddi di punti.

 

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