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  • Napoli cornuto e mazziato, Roma fortunata contro una Lazio molto più forte

    Napoli cornuto e mazziato, Roma fortunata contro una Lazio molto più forte

    • Mino Fucillo
      Mino Fucillo
    Napoli deus non vult (per dirla più o meno alla latina). Quando rimonti tre gol alla Juventus in 15 minuti e poi il miracolo si trasforma in incubo, allora è che dio non vuole, non quello del calcio almeno. Quando va così non è che il dio del calcio si diverte a sfotterti per una partita. Quando va così il dio del calcio assomiglia molto ad una divinità di quelle capricciosamente tenaci dell'Olimpo che quando prendevano di mira un mortale non lo mollavano più.

    Napoli deus non vult: riguardate e riguardare e riguardate la sequenza, l'impatto, la traiettoria della palla da Pianjc fino alla gamba di Koulibaly che non è più carne e muscoli ma legno, in legno trasformata dalla divinità avversa. E poi quell'arco lento e come guidato, quell'andare della palla in rete al minuto 92 o forse già 93: evidente anche se invisibile la mano del dio che non vuole.

    Napoli deus non vult, chiaro il messaggio, il segno. La Juventus è in questa serata solo lo strumento del non volere del dio del calcio. E cosa è che deus non vult riguardo al Napoli? Qui non lo diremo, non ci faremo aruspici già alla seconda giornata di campionato. E neanche ci va neanche un po' suscitare o legittimare, chiamare scongiuri da parte napoletana anti iettatura. Però quel che si è visto è il dispiegarsi di una regia che noi umani da soli...
    Napoli cornuto e mazziato, tradito dalla sua meravigliosamente inutile grande rimonta, bastonato nel modo che tramortisce di più. Napoli deus non vult... Come si ebbe a dire da quelle parti: non è vero, ma dopo l'altra sera c'è da crederci.

    Roma invece protetta da San Palo. San Palo, non San Paolo che nulla c'entra. San Palo che evita i gol della Lazio, una, due, tre, quattro volte. Dice: ma i due pali della Roma? Certo. Ma la Lazio del derby è stata più forte, decisamente più forte. San Palo ha dato alla Lazio una serata amarognola e invece ha dato alla Roma tempo e respiro.

    A margine della partita che la Lazio meritava di vincere e che la Roma è riuscita a non perdere (vale quindi di più il punto romanista) lo spettacolo marginale ma autentico e genuino degli ultrà. Hanno tributato omaggio e salutato come un eroe e maestro di vita uno dalla mala vita e morto di malavita.

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