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  • Napoli-Milan: la chiave tattica è Milik. Caldara out, quanti dubbi su Musacchio
Napoli-Milan: la chiave tattica è Milik. Caldara out, quanti dubbi su Musacchio

Napoli-Milan: la chiave tattica è Milik. Caldara out, quanti dubbi su Musacchio

  • Giancarlo Padovan
Non so quale Milan vedremo a Napoli. Ma so per certo che se avesse giocato la prima partita di campionato, in casa, con il Genoa, avrebbe tratto vantaggi anche per la seconda. Innanzitutto perché Calhanoglu avrebbe già scontato il turno di squalifica e sarebbe disponibile per partire da titolare. In secondo luogo perchè Rino Gattuso, alla consapevolezza sulle potenzialità della propria squadra, avrebbe potuto aggiungere un ritmo partita (partita vera) che invece ancora manca.

Per queste ragioni sarà certamente il Milan a farsi guardare con maggiore curiosità. Credo che Gattuso ripartirà dal 4-3-3 della passata stagione. Seppure la rosa sia stata nettamente  migliorata da un mercato che ha portato in dote Reina, Higuain, Caldara, Bakayoko, Laxalt, Castillejo e Strinic (fermo per problemi cardiaci), conservo consistenti dubbi sia su Biglia, confermato centrale di centrocampo, sia su Musacchio che a Napoli sostituirà Caldara, giudicato non ancora pronto all'esordio.

Biglia ha lasciato la Nazionale argentina dopo un pessimo Mondiale, viene da una stagione deludente e ha smarrito qualsiasi identità del ruolo che svolgeva alla Lazio. Gattuso gli si affida perché non ha alternativa, ma per me il suo impiego a Napoli e, soprattutto, il posto da titolare, costituiscono un rischio che sarebbe meglio evitare.

Come?

Per esempio schierando due muscolari a centrocampo (Kessie e Bakayoko) e costituendo una linea a tre dietro ad Higuain unica punta. Avendo Calhanoglu squalificato, le mie scelte cadrebbero su Suso a destra, Bonaventura in mezzo e Castillejo a sinistra. Viceversa, quando il turco sarà recuperato, Bonaventura si sposterebbe a sinistra lasciandogli il ruolo di trequartista centrale. In questo modo il Milan avrebbe contemporaneamente uno schermo davanti alla difesa e due centrali (Bakayoko e Kessie, appunto) in grado di attaccare alternativamente.Ovvio che, in fase difensiva, la squadra si ricomporrebbe secondo un 4-4-2 (rientro degli esterni alti sotto la linea della palla) o addirittura un 4-5-1.

Il dubbio Musacchio è invece eminentemente tecnico. Se, infatti, Caldara, fino a qualche mese fa, ha giocato nell'Atalanta in una linea a 3, Musacchio l'anno scorso è stato schierato pochissimo da Gattuso. Più di lui era affidabile Zapata. E' vero che Gasperini fa marcare a uomo, ma è vero anche che una marcatura “ad personam” è sicuramente più adatta di una “non marcatura”. 

In ogni caso, se Caldara deve abituarsi alla convivenza con Romagnoli, sarebbe il caso di non perdere tempo. Anzi, spesso affrontare gli avversari più forti, aiuta la concentrazione e favorisce il mutuo soccorso. Per esempio, sabato scorso a Verona, Bonucci e Chiellini hanno faticato contro Stepinski più di quanto, magari, faticheranno con Immobile.

Il Napoli, oltre che dall'atmosfera del San Paolo, sarà spinto anche dalla forza di un risultato importante perché positivo e ottenuto contro un avversario difficile. Ancelotti non ha ancora cambiato nulla del gioco di Sarri. Tuttavia l'arretramento di Hamsik a centrale di centrocampo, come quello di Pirlo al Milan, va ascritto ad una sua intuizione.

A questo proposito, sarà importante annotare come il Napoli costruirà da dietro. Se con l'abbassamento di Hamsik per prendere palla all'altezza dei due centrali o con l'issarsi dei due centrali al livello di Hamsik e Allan, in modo cioé da formare una sorta di quadrilatero. In entrambi i casi i due esterni bassi devono salire in modo da offrire sponda e/o spinta.

Milik che, al di là del gol, ha fatto una buona partita a Roma, guiderà l'attacco, mentre Mertens sarà ancora in panchina. Da adesso alle prossime partite c'è da capire se il belga tornerà titolare e, soprattutto, in quale ruolo. Ancelotti pensava di ridargli quello di esterno, ma il giocatore ormai si è abituato al gol e, secondo me, sarà difficile che accetti di mettersi in concorrenza con Insigne, Callejon e perfino Verdi. Non c'è nessun caso all'orizzonte, ma il tecnico dovrà gestire sapientemente le risorse umane, come ha imparato a fare nelle più importanti squadre d'Europa. Tranne il Bayern Monaco dove, di fatto, fu vittima di una congiura dei big messi a sedere in panchina. Sia come sia, Mertens può fare, per esempio, in Champions, anche l'alternativa di Milik perché, a mio giudizio, il polacco non le potrà certo giocare tutte.

Contro il Milan sarà fondamentale perché, ben lungi dall'essere un attaccante statico, Milik rientra, svaria e apre spazi. Su di lui vedo meglio Romagnoli piuttosto che Musacchio, ma giocando la zona a quattro – ragione per la quale è stato escluso Caldara – l'importante sarà dare copertura al primo difendente. Alternarsi non è difficile. Ma servono applicazione e conoscenze e non so proprio se Musacchio le abbia sussunte.

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