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  • Napolimania: la sfida di Ancelotti, dare un'anima al Napoli senza Hamsik

    Napolimania: la sfida di Ancelotti, dare un'anima al Napoli senza Hamsik

    • Marco Giordano
    Diventa difficile, francamente, commentare questo Zurigo-Napoli. Alla prima da allenatore in Europa League, Carlo Ancelotti si mette in tasca la qualificazione ed entra tra le prime sedici di questa Europa League. Troppo poco questo Zurigo, annichilito da un giusto approccio del Napoli, che ha sfruttato le disattenzioni iniziali degli svizzeri per chiudere la gara e gestirla senza patemi. La scelta di schierare la formazione più vicina a quella schierata in Champions è la dimostrazione della scelta degli obiettivi stagionali. La priorità del Napoli è sempre stata quella di giocare in Europa al massimo delle proprie possibilità e così sarà anche nella seconda competizione continentale.
    MA FABIAN NON È MAREK. Contro lo Zurigo è bastato un Napoli che non ha mai alzato le marce. Ma, l'analisi di Ancelotti scopre, nel giorno dell'addio ufficiale di Hamsik al Napoli il vero problema di questa squadra: un'identità precisa nei principi di gioco. L'unico dato certo è legato alle parole del tecnico: “Fabian Ruiz? Deve ancora crescere, a volte si prende delle pause e non è attento in fase difensiva. Va messo a posto e organizzato con il gioco della squadra ma ha grandi potenzialità, anche se non ha la visione di gioco di Hamsik ma una buona capacità di giocare negli spazi stretti”. Come si difende, come si imposta, come si sposta il pallone: il play di una squadra è un fulcro dal quale dipende molto del modo di stare in campo di una squadra nelle due fasi. Non è un problema di modulo, il 4-4-2 è lo schema per difendersi con il miglior equilibrio. Con Fabian, con il suo posizionamento in fase di non possesso, con il suo modo di fraseggiare e di portare palla si condiziona il Napoli. La sensazione è che, oltre all'infortunio di Albiol, il vero problema di Ancelotti sia quello di conferire un'anima precisa a questa squadra nel post Hamsik. Perché Milik, Mertens ed Insigne non sono bomber di livello mondiale, ma torneranno al gol con una normale regolarità. Quel che conta è mettere il Napoli nelle condizioni di plasmarsi perché per vincere in Europa c'è bisogno anche di questo ed il Re di Coppe lo sa bene.

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