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  • Napolimania: Ancelotti e CR7 stessa prostituzione, siamo Messi male

    Napolimania: Ancelotti e CR7 stessa prostituzione, siamo Messi male

    • Marco Giordano
    Anche oggi, anche dopo 48 lunghissime ore, i principali quotidiani sportivi italiani aprono con CR7, con il suo stacco: ieri non s'è parlato d'altro, tutti a celebrare Ronaldo che accarezza gli dei con il suo stacco metà umano, metà divino. Eccolo CR7, quello che schiaccia meglio di LeBron, quello che salta meglio di Bubka, quello che straccia Tamberi, quello che rende inutile parlare di tutto il resto: perché si parla di Ronaldo, dell'altissimo. Tutta questa prostituzione nei confronti di Ronaldo, tutto questo bisogno di parlare di Ronaldo per provare ad avere un seguito per un gesto atletico bello, molto bello, ma anche già visto molte volte sui campi di calcio, francamente mi inquieta.
     
    MESSI...MALE -  Perché sbaglio io, allora, a non celebrare ogni giorno le magie sublimi ed ineguagliabili di Diego Armando Maradona, sia con il Napoli sia con l'Argentina, perché sbaglio io a non celebrare Leo Messi ogni giorno con le sue giocate molto più da campo di calcio e non da atleta pronto per Tokyo 2020, perché se il calcio italiano ha bisogno di reclamare attenzione su di sé per un colpo di testa, francamente è messo proprio male.

    E A NAPOLI... - La via più facile, la prostituzione al personaggio mediaticamente e politicamente più rilevante, si percepisce anche in casa-Napoli. Sta diventando quasi più importante parlare di Ancelotti all'Everton che del lavoro che Gattuso sta facendo tra mille difficoltà, raccogliendo le macerie morali e tattiche di una gestione (tra le colpe di Ancelotti, ADL e dei calciatori) che ha cancellato il timore, la paura che la squadra incuteva nei suoi avversari. Si sono spenti i fari di un eco mediatico legato all'uomo che ha vinto tre Champions, ma che al Napoli non ha vinto nulla. Così come CR7 stacca di testa 80 centimetri, ma al momento, alla Juventus ha vinto uno scudetto e perso anche la Coppa Italia: insomma, al momento, non ha fatto nulla. Il calcio è adesso, la storia va celebrata, la cronaca, credo, vada raccontata.

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