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  • Né Ronaldo, né Dybala: Juve, è la notte di Kean! Il futuro della Nazionale

    Né Ronaldo, né Dybala: Juve, è la notte di Kean! Il futuro della Nazionale

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Ronaldo, Mandzukic, Dybala? No. Questa è la serata di Moise Kean, classe 2000, il futuro centravanti della Juventus e (vogliamo osare sapendo di non osare troppo) della Nazionale. Futuro solo perché gioca nella Juve, in molte altre squadre italiane sarebbe il centravanti titolare del presente. All’Udinese segna la sua seconda doppietta in A e poi si procura il rigore del 3-0. Il primo gol alla prima palla toccata: scatto e cross di Alex Sandro a sinistra, Kean incenerisce la difesa friulana, tocco al volo e Juve in vantaggio. Il secondo con un colpo di genio: entra in area con la palla al piede, ha solo uno spiraglio per tirare, ma deve farlo in fretta per far perdere il tempo a Wilmot che gli sta di fronte, allora inventa un colpo da calcetto, il tiro di punta, col destro, sul primo palo, con leggera deviazione dello stesso Wilmot. Kean, a 19 anni e 8 giorni, è il più giovane giocatore della Juventus a segnare almeno due gol in una partita di Serie A da Giuseppe Galderisi  che, a 18 anni e 329 giorni, li realizzò nel febbraio 1982. Non solo: questo ragazzino ha giocato 2 partite da titolare nella Juve e ha sempre fatto gol. Un predestinato.
       
    JUVE 2 OK - E’ una partita molto facile per la Juventus a cui l’Udinese consente di giocare in totale libertà, ai ritmi che desidera, con gli spazi che servono. La squadra di Nicola (che non schiera nemmeno un italiano) non c’è proprio, la sua prima (debolissima) conclusione in porta arriva al 41' con un colpo di testa di Pussetto che Szczesny para sorridendo. La Juve dispone a suo piacimento dei friulani, nel primo tempo segna i due gol con Kean e crea almeno 4 occasioni con Rugani (due), Emre Can e Bernardeschi. E’ proprio la partita che serve ad Allegri per mettere a riposo quasi tutta la squadra titolare in vista del ritorno con l’Atletico Madrid e per spingersi a un clamoroso +19 sul Napoli: dell’ottavo scudetto consecutivo si sente già il profumo alla Continassa. Se Simeone la sta seguendo in tv, non può stabilire quale sia la condizione della sua rivale a 4 giorni dal ritorno degli ottavi di Champions. E’ una Juve 2, con 5 giocatori che non saranno titolari martedì prossimo all’Allianz Stadium (Rugani, Barzagli, Spinazzola, Alex Sandro e Kean), con una probabile riserva (Bernardeschi) e con Caceres che, per l’assenza di De Sciglio, potrebbe diventare una opzione per la difesa (ma la disattenzione dell’uruguayano sul gol di Lasagna potrebbe incidere nella scelta). 
       
    DIFESA A 3 - Alle molteplici novità di formazione, Allegri aggiunge anche una variante tattica, la difesa a 3, a destra Caceres, a sinistra Rugani e al centro Barzagli che torna titolare dopo oltre 5 mesi (l’ultima volta dall’inizio è stata il 2 ottobre in Champions contro lo Young Boys) e che dopo 25' deve lasciare il campo per un altro infortunio. Curiosamente, nello stesso minuto si fa male anche un difensore friulano, Nuytinck. Al posto di Barzagli entra Bonucci, al posto di Nuytink ecco Opoku, con De Maio che si sposta sul centrosinistra. A inizio ripresa l’infuriato (con la sua squadra) Nicola prova a dare una sveglia mettendo un altro attaccante, Lasagna, al fianco di Pussetto, con De Paul trequartista. Per far entrare Lasagna esce Wilmot, vent’anni, ex Watford, al debutto (sfortunato: è suo l’errore da cui parte il primo gol bianconero) nell’Udinese. Il terzo cambio friulano dopo un’ora, Sandro per Ter Avest. 
       
    A SEGNO I CENTROCAMPISTI - I cambi di Nicola producono effetti solo sul 4-0, con la spendida rete di Lasagna (controllo di petto e diagonale di sinistro da applausi sul secondo palo). Ma prima di allora (siamo a 5' dalla fine) non è mai pericolosa. Nel secondo tempo la Juve rallenta un po’ nel ritmo, gestisce, tiene palla e attacca negli spazi che ora sono più ampi. A uno scatto di Kean il suo marcatore Opoku (già ammonito per un fallo sul giovanissimo bomber ed essendo diffidato salterà la partita col Napoli) risponde con un intervento sciagurato, da rigore. Che Emre Can trasforma nel 3-0. Il 4-0 è di Matuidi, di testa, su cross di Bentancur. Il francese esce subito dopo per far entrare Dybala. In una serata così tranquilla, Allegri fa debuttare in A un altro ragazzino, Hans Nicolussi Caviglia, centrocampista, anche lui classe 2000. Alla fine segna Lasagna e quel gol, che non conta niente per il risultato e la partita, lascia però una piccola ombra, un calo di attenzione che Allegri non gradirà affatto. Da oggi, un solo pensiero: l’Atletico Madrid.


    IL TABELLINO

    Juventus-Udinese 4-1
    Marcatori:
     p.t. 11' Kean (J), 39' Kean (J); s.t. 22' Emre Can rig. (J), 26' Matuidi (J), 39' Lasagna (U).
    Assist: p.t. 11' Alex Sandro (J); s.t. 26' Spinazzola (J), 39' De Paul (U).
    Juventus (3-5-2): Szczesny; Caceres, Barzagli (25' p.t. Bonucci), Rugani; Spinazzola, Emre Can, Bentancur, Matuidi (27' s.t. Dybala), Alex Sandro; Bernardeschi, Kean. (35' s.t. Nicolussi Caviglia). A disp. Perin, Pinsoglio, Chiellini, Kastanos, Mavididi, Mandzukic, Ronaldo. All. Allegri.
    Udinese (3-5-1-1): Musso; De Maio, Ekong, Nuytinck (25' p.t. Opoku); Ter Avest (17' s.t. Sandro), Stryger Larsen, Wilmot (1' s.t. Lasagna), Fofana, Zeegelaar; De Paul; Pussetto. A disp. Nicolas, Perisan, Okaka, Ingelsson, Micin, Bocic. All. Nicola.
    Arbitro: Chiffi di Padova.
    Ammoniti: p.t. 27' Larsen (U); s.t. 5' Pussetto (U), 8' Opoku (U).

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