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  • Noel Gallagher: un talento per il rock, le risse verbali e le scommesse vincenti
Noel Gallagher: un talento per il rock, le risse verbali e le scommesse vincenti

Noel Gallagher: un talento per il rock, le risse verbali e le scommesse vincenti

  • Stefano Benzi
Smaltita la sbornia per i festeggiamenti seguiti al titolo vinto dal suo adorato Manchester City, sostenuto anche in tempi non sospetti e modesti quando il club navigava ben al di sotto dello United e dunque addirittura tra First e Second Division, Noel Gallagher è tornato a parlare della sua grande passione: il calcio. 
 
Un bene, perché di solito Noel è più famoso per gli scontri verbali – frequentemente anche fisici – con il fratello Liam, cantante degli Oasis e ormai anche lui da tempo indirizzato a una carriera solista. 
 
Noel dopo il violentissimo scioglimento della band sta ottenendo uno straordinario successo con gli High Flying Birds. Gli Oasis si sciolsero il 28 agosto 2009: la band doveva esibirsi a Parigi ma i due fratelli Gallagher scazzarono pesantemente nei camerini con tanto di rissa, lancio di oggetti e di cibo. Si racconta di due chitarre distrutte e di una bottiglia di birra agitata sotto il naso di Noel. Sul palco suonavano le band del pre-show.
 
I due fratelli Gallagher furono separati a fatica, Noel se ne tornò in albergo e da lì direttamente a casa dalla moglie. Tre giorni dopo avrebbero dovuto suonare in Italia, a Rho: il concerto, così come tutto il resto del tour, fu annullato. Noel rilasciò una sterile conferenza stampa: “Lascio la band per divergenze insanabili, i concerti sono annullati. E ora se volete scusarmi ho una famiglia e la mia squadra del cuore da seguire…”
 
I due fratelli Gallagher non si sono mai più riconciliati, anzi… A chiunque chieda loro di un’ipotetica reunion della band rispondono con insulti e frasi inequivocabili. La più bizzarra è stata pronunciata da Liam, proprio al “City of Manchester”, due mesi fa: “Non canterei più quelle canzoni di merda nemmeno se bruciassero tutto il resto della discografia mondiale”. Le canzoni degli Oasis ovviamente erano tutte opera del fratello. 
 
Capita che Liam e Noel si trovino allo stadio, entrambi fan dei Citizen, ma la società è stata bene attenta a posizionarli sui due lati opposti della tribuna: le aree bar e gli accessi come le uscite sono su lati diversi. 
Noel ha una spiccata passione per le scommesse sportive, in particolar modo calcistiche: nel settembre 2002, quando la sua squadra festeggiò il ritorno in Premier League puntò cinquanta sterline sul titolo nazionale vinto dal City entro dieci anni. La quota era 80. Il City vinse il titolo nove anni e otto mesi dopo la scommessa che rese a Noel quattromila sterline tonde tonde. 
 
Per uno che guadagna milioni di dollari – non meno di undici all’anno – solo con i diritti d’autore delle canzoni, quattromila sterline sono una beneficienza. Ma Noel ha un fiuto discreto: nel 2016 puntò mille sterline sul Leicester a una decina di giornate dalla fine e ne vinse 11mila. Quando tutta la band scommise sul fatto che “Wonderwall” sarebbe andata al primo posto della chart britannica, lui si tirò indietro scommettendo – da solo – che “Don’t Look Back in Anger” avrebbe raggiunto il top della chart. Ebbe ragione lui: “Wonderwall” vendette molto di più, un milione e 800mila copie, ma si fermò alla n.2 e “Anger” gli fruttò duemila sterline extra. 
 
Secondo Noel, che tuttavia non ha mai scommesso contro la riappacificazione e reunion della vecchia band, il grande favorito per i Mondiali è il Belgio: “Sono giovani, giocano un calcio spettacolare, sono spregiudicati – spiega il chitarrista – e poi il Belgio produce un’ottima birra”. 
 
Va beh, lasciamo stare la birra: “Io credo che il livello dei talenti belgi sia stato straordinario in questi ultimi anni, forse mancano ancora un po’ di esperienza ma la nazionale è davvero cresciuta molto. E poi sono convinto che gli equilibri mondiali del calcio debbano essere un po’ ridisegnati. Ci vuole un po’ più di rock and roll, un po’ di sangue giovane e ribelle. Io dico Belgio”. 
 
Un’altra cosa sulla quale in Inghilterra sono molto seri è ovviamente la musica: fino a questa edizione del Mondiale l’Inghilterra ha sempre avuto un singolo, un inno ufficiale. In passato c’è stata “World in Motion” con Gascoigne grande protagonista nel video dei New Order. Poi la divertente “Three Lions” di Baddiel And Skinner con The Lightning Seeds: era quel brano che ripeteva “Football is coming home”, prodotto in occasione degli Europei del 2016. Ci sono state anche le Spice Girls, inutile ricordarlo… ma quest’anno quale sarà l’inno inglese in Russia? La FA ha detto che al momento non è prevista una canzone quale colonna sonora della spedizione dei leoni. 
 
Hanno chiesto a Noel Gallagher se vuole prestarne una delle 300 che ha scritto… “Mai nella vita, nemmeno sotto tortura: vi ricordate una canzone che abbia portato fortuna all’Inghilterra”? 
 
Avrà ragione lui, come al solito. Scommettiamo?

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