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  • Oggi Ilicic è da Pallone d'Oro
Oggi Ilicic è da Pallone d'Oro

Oggi Ilicic è da Pallone d'Oro

  • Alberto Polverosi
    Alberto Polverosi
Josep Ilicic è da Pallone d’Oro. O meglio, lo sarà in tre casi, uno legato all’altro: che la Champions League in qualche modo prosegua, che l’Atalanta nei modi visti contro il Valencia vada ancora un po’ avanti e che lui, il fenomeno sloveno, spinga la sua squadra nello stesso modo (o anche un po’ meno...) di martedì scorso al Mestalla.

 Ilicic è sempre stato fortissimo, solo che lo faceva vedere una volta ogni tanto, quando non aveva la luna storta, quando stava bene fisicamente e psicologicamente. Mentre imperversava al Mestalla ci siamo ricordati il giorno del suo debutto italiano, a Brescia col Palermo, il 12 settembre 2010, aveva 22 anni. Era la prima partita che si giocava alle 12,30 e quella domenica al Rigamonti faceva caldo. Josep entrò a un quarto d’ora dalla fine in una squadra che aveva Sirigu in porta, Balzaretti terzino, Liverani regista, Javier Pastore trequartista e il giovane Darmian in panchina. Una bella squadra, allenata da Delio Rossi. Il Palermo perse 2-3 ma il quarto d’ora di Ilicic, entrato al posto di Migliaccio, fu incantevole. Aveva lo stesso andamento ciondolante di adesso, lo stesso magnifico sinistro e quando saltava l’uomo (perché lo faceva anche allora, allo stesso modo, spostando la palla in un amen) dava l’idea di qualcosa di innaturale. Se lo fa Messi con i suoi 170 centimetri sembra naturale, piccolo, rapido, uno scoiattolino che scappa via con la ghianda fra le dita; ma se lo fa Ilicic, che ha 20 centimetri in più di altezza, appare strano, quasi incomprensibile. Eppure lo faceva, allora come adesso.

Josep entrerà in corsa per il Pallone d’Oro perché finora in questa strana stagione nessuno dei grandi nomi ha entusiasmato: Messi è su un’altalena, da Ronaldo ci aspettiamo ancora il primo vero acuto in Champions, Salah è fuori dalla Champions anche per colpa sua, i madridisti stentano ad arrivare ai loro livelli tecnici, nel City non c’è una stella che illumini da solo tutta la scena, saranno forse i parigini Neymar e Mbappé (un po’ più sotto) a ottenere più voti soprattutto se il Psg proseguirà la sua corsa oltre ai quarti di finale (ammesso e non concesso che vengano giocati). Ilicic è la vera sorpresa, il giocatore che non ti aspetti a quell’età, o meglio, che non ti aspettavi più perché tutte le volte in cui ha fatto un passo avanti verso la dimensione del fenomeno, ne ha fatti subito dopo due indietro. Adesso invece quel passo è compiuto e non si torna più indietro
 

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