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  • Osti: 'Quando nel 1993 comprai una muta di maglie della Sampdoria...'

    Osti: 'Quando nel 1993 comprai una muta di maglie della Sampdoria...'

    • Lorenzo Montaldo
    In pochi sanno che la Sampdoria era già nel destino di Carlo Osti 25 anni fa. L'attuale direttore sportivo blucerchiato all'epoca ovviamente non faceva questo lavoro: aveva da poco appeso ufficialmente gli scarpini al chiodo, iniziava a muoversi nel mondo del settore giovanile del Piacenza e giocava ancora nell'Aiiisf, società dilettantistica con cui ha terminato di giocare a calcio. Ma il blucerchiato era già nel destino: "Nell'inverno del 1993 fissai un appuntamento al casello autostradale di Tortona con Gigi Ronca, responsabile del settore giovanile blucerchiato e comprai una muta di maglie rosse della Sampdoria, con tanto di sponsor 'Erg' per la mia squadra, l'Associazione informatori farmaceutici. Piacevano a Paolo Corradini, il centravanti, 'Sono le più belle della Serie A'. Chissà, forse era già un presagio... Le maglie ci sono durate qualche stagione. Il prezzo non lo ricordo, ma ce l'ho scritto da qualche parte". 

    A raccontarlo a Il Secolo XIX è stato proprio lo stesso Osti, ai margini di un evento tenutosi nella sua Piacenza. La circostanza è piuttosto inusuale, ossia la mostra inaugurata dal dirigente doriano in un locale della città emiliana, dedicata alla sua carriera. Maglie, immagini e cimeli la fanno da padrone: "È un'idea nata quasi per caso. Durante le cene a casa mia spesso me le chiedevano, ho visto che piacevano e allora mi sono chiesto, perché tenerlo in un cassetto?". L'esposizione di ricordi di una carriera durata tantissimi anni si compone di numerose foto. C'è Osti che marca Maradona, Rummenigge e... Mancini, in maglia Samp: "Sì, a Avellino. Uno 0-0. Era giovanissimo, ma già molto forte. Mi aveva creato parecchi problemi. Si vedeva che aveva i numeri". 

    La grinta di Osti giocatore trapela persino dalle immagini alle pareti: "L'emblema del 'mio calcio', del calcio di tanti, tantissimi, di noi che lo guardavamo solo la domenica e il mercoledì... Noi che conoscevamo i calciatori anche se sulla maglietta non c'era scritto il nome... Anche questo appeso alla parete, 'dedicato a tutti i nostalgici di un calcio che non c'è più' ". La carriera di Osti, una volta terminata la sua esperienza tra Conegliano, Udinese, Juventus, Atalanta, Avellino, Piacenza e Virescit Bergamo è proseguita con i dilettanti, con il calcio amatoriale, con i tornei di provincia, sino ad arrivare alla Sampdoria. Ci sono foto con Garrone, Ferrero, Romei e Sabatini, e per inciso secondo il ds doriano "Sta molto meglio". L'avventura alla Samp però è forse la più importante: "Un'esperienza bellissima quella che sto vivendo nella società blucerchiata. Che per cultura, storia, traduzione, passione dei tifosi, completa alla grande il percorso del mio calcio. Del mio futuro".

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