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  • Partite in 'chiaro' per tutti? Un regalo all’Italia ammalata

    Partite in 'chiaro' per tutti? Un regalo all’Italia ammalata

    • Marco Bernardini
      Marco Bernardini
    Purtroppo è ormai chiaro per tutti che l’Italia è un Paese in guerra contro un nemico subdolo e pericolosissimo. Quanto questo conflitto durerà è impossibile prevedere anche se i tempi non sembrano poter essere brevi. La realtà è inquietante. Lo stabiliscono i numeri e non l’allarmismo. 
    Mezza Italia vive in quarantena, anche soltanto a livello psicologico, mentre l’altra metà sta con il fiato sospeso in attesa che possa verificarsi il peggio. Prima il presidente del Consiglio Conte e successivamente il Capo di Stato Mattarella sono intervenuti per parlare alla nazione. Senza tanti giri di parole e senza retorica hanno espresso concetti molto chiari tutti fondati su una precisa indicazione. L’invito alla solidarietà per uscire dal guado. Solidarietà significa condivisione e abbandono di ogni forma di egoismo. Da parte di tutti e a ciascun livello.

    Anche i mezzi di comunicazione e di informazione sono tenuti all’osservanza di questa regola salvifica o comunque rasserenante. Da domani, con la ripresa del campionato a porte chiuse, il mondo televisivo che offre lo spettacolo del pallone potrebbe avere la grande e meritevole opportunità di regalare a tutti gli italiani, e in special modo a coloro i quali stanno vivendo barricati nelle loro abitazioni contando i minuti di un tempo che non passa mai, due ore di serenità e di svago. La telecronaca in diretta e in chiaro delle partite in programma nel “nuovo” calendario.

    Sappiamo perfettamente che, per rigorose disposizioni di legge e per ragioni burocratiche, la Lega Calcio non può concedere al network Sky la facoltà di “liberare” il calcio vincolato da contratti ineludibili. Sarebbe però bello e persino opportuno che, a questo punto della situazione, ogni scartoffia formale venisse messa in un cassetto e si arrivasse ad un compromesso univoco, senza la possibilità di ricorsi da parte di chicchessia, per poter offrire all’Italia angosciata che sta soffrendo uno squarcio di leggerezza e di svago. Due ore di calcio, non solo per gli abbonati, su quei teleschermi ormai “occupati” ventiquattro ore su ventiquattro e su tutte le Reti dall’orribile nemico Covid19.

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