Calciomercato.com

  • Perinetti a CM: 'Avevo quasi preso James con la Juve. Piatek? Fa fatica per Giampaolo'

    Perinetti a CM: 'Avevo quasi preso James con la Juve. Piatek? Fa fatica per Giampaolo'

    • Guerrieri e Tramacere
    Una vita nel calcio tra campo e scrivania, tanti talenti scoperti e campioni lanciati nel grande calcio. Nei corridoi dell'hotel Sheraton di Milano, sede degli ultimi giorni del mercato (chiusura prevista per lunedì prossimo alle 22), c'è anche Giorgio Perinetti, ex direttore generale del Genoa. Ai microfoni di Calciomercato.com ha fatto il punto sul mercato, tra impressioni e trattative.

    Cosa si aspetta da questi ultimi giori di mercato?
    "Di solito non regalano situazioni particolari, quest'anno invece è diverso: si è andati molto a rilenti e penso sia uno dei pochissimi anni dove le società, anche di primo livello, hanno ancora da fare delle cose".

    Una delle grandi telenovele dell'estate è il futuro di Mauro Icardi. Dove andrà?
    "Mi pare di capire che la sua idea sia di rimanere all'Inter, in alternativa accetterebbe solo la Juventus. Ma perché si trova a un'ora da Milano, se i bianconeri giocassero a Catanzaro, probabilmente credo che Icardi non andrebbe nemmeno lì. La società ha preso una posizione ferma condivisa in tutte le componenti, io ho il sospetto che Icardi non si muove. Questa soluzione aprirà un contenzioso che con il buon senso si potrà risolvere a gennaio".

    La squadra che finora si è mossa meglio?
    "Ci sono state sorprese come il Cagliari e il Genoa che si sono mosse bene cercando di migliorarsi per far sì che non ci sia una distanza troppo netta tra le grandi e le piccole".

    James Rodriguez può ancora andare al Napoli?
    "C'è stato un momento in cui il Napoli poteva affondare il colpo, in questo momento penso che i tempi siano troppo stretti per fare un'operazione del genere".

    È vero che lei provò a portarlo al Bari anni fa?
    "Sì, quando giocava in Colombia l'aveva visto Faggiano che lavorava con me a Bari. Volevamo fare un'operazione in sinergia con la Juventus prendendolo in comproprietà, poi i bianconeri hanno avuto un ripensamento e non se ne fece più nulla".

    Lei ha voglia di tornare a lavorare?
    "Io ho sempre voglia, il calcio è la mia vita. Mi piace l'adrenalina di questo lavoro e spero presto di poter fare qualcosa. Ma senza fretta, perché capisco che in questo momento tutte le caselle sono occupate".

    Com'è finita con il Genoa?
    "Ci sono state dinamiche interne che il club ha voluto affrontare in un certo modo, io ho fatto un passo indietro e mi è sembrato doveroso anche perché la stagione scorsa non è stata brillante. Ma è stato tutto condiviso e siamo semprein buoni rapporti".

    Lei conosce molto bene Piatek, che in questi mesi ha avuto qualche difficoltà.
    "E' un attaccante istintivo, un classico giocatore che controlla e tira. Ha una familiarità col gol che deriva dalla sua rapidità d'esecuzione. È chiaro che deve migliorare nei movimenti in favore dei compagni. Forse si deve ancora adattare al gioco di Giampaolo, ma sono sicuro che poi, superato questo momento, tornerà a fare gol".

    Com'è stata la cessione del giocatore al Milan?
    "In quel momento non avevamo nessuna intenzione di cederlo, poi il Milan ha voluto lui per sostituire Higuain e noi non siamo riusciti a frenare la situazione perché il giocatore aveva una prospettiva importante davanti a sé. Credo che alla fine abbiamo fatto la cosa migliore".

    Com'è stata la trattativa per portare Piatek in Italia?
    "E' stata una trattativa lampo condotta dal presidente. L'ha voluto lui e l'ha chiuso immediatamente impedendo alla concorrenza di inserirsi. Già nelle partitelle ha fatto vedere di essere un gran realizzatore".

    Altre Notizie