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  • PIT STOP: perché viaggio ad una velocità e il tachimetro ne segna un’altra?

    PIT STOP: perché viaggio ad una velocità e il tachimetro ne segna un’altra?

    • Luca Talotta
    Vi siete mai chiesti perché state guidando, mantenendo una certa velocità, e il tachimetro della vostra auto invece ne segnala un’altra? No, non si tratta di un errore nei sistemi o di un funzionamento difettoso, è proprio così: il tachimetro delle auto non segna mai la reale velocità della vostra vettura.

    IL CARO, VECCHIO, TACHIMETRO - Che si tratti di un mezzo ormai superato è cosa risaputa. Quasi tutte le nuove auto in circolazione hanno di norma i display, con la classica lancetta analogica che in molti, soprattutto i giovanissimi, non hanno nemmeno mai visto. Senza dimenticare che, oggigiorno, esistono una serie di sistemi di controllo alla guida che rendono quest’oggetto quasi superfluo, come il regolatore della velocità o il cruise control giusto per indicarne solo due. Ma sta di fatto che, anche in presenza di display, la velocità segnalata non è mai quella reale dell’auto.

    UN’INVENZIONE VECCHIA 130 ANNI - Il primo tachimetro elettrico fu ideato da tale Josip Belušić, un inventore croato, che ne costruì il primo modello nel 1888, brevettandolo poi in Austria e Ungheria sotto il nome tradotto letteralmente in "velocimetro". La prima vettura a montalo, ad inizio ‘900, fu la Ford Model T: era un optional che costava 100 dollari e che comprendeva, nel pacchetto, anche fari anteriori all'acetilene, parabrezza e quadro strumenti. Il costo dell’auto, al tempo, era di 850 dollari. IL

    PERCHE’ DI QUESTO “DIFETTO” - Quindi, sia esso analogico o digitale, il tachimetro non misura la velocità reale dell’auto. Perché? Il motivo è di natura burocratica ed è contenuto nel regolamento UN/ECE n. 39 che definisce le direttive per l’Europa; in questa norma si riportano quelle che devono essere l'errore minimo ma anche quello massimo per non superare inavvertitamente i limiti di velocità. In caso di multa insomma, non ci sono scuse. Le norme comunitarie vengono poi recepite singolarmente nei diversi paesi, dove sono presenti differenti limiti di velocità. Ma quello che viene chiesto dalla Comunità Europea è che la velocità indicata non sia mai inferiore a quella effettiva, ma non deve nemmeno essere superiore al 110% + 4 km/h. Per esempio, se la velocità effettiva è 100 km/h, la velocità indicata non deve superare i 114 km/h. Un modo per provare a salvaguardare le patenti (e i portafogli) degli automobilisti. 

     

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