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  • Platini: 'Pelé meglio di Maradona, nessuno picchia Messi e CR7. No al Var, fu giusto giocare all'Heysel'

    Platini: 'Pelé meglio di Maradona, nessuno picchia Messi e CR7. No al Var, fu giusto giocare all'Heysel'

    L'ex numero 10 della Juventus ed ex presidente dell'Uefa, Michel Platini, ha dichiarato in un'intervista al Corriere della Sera: "Ho sfruttato la squalifica di quei maledetti della Fifa per un break totale dopo 45 anni di calcio, me ne frego di una sospensione che è una roba da matti. Non accetto la squalifica: la Svizzera mi ha assolto, la Fifa doveva assolvermi e non l’ha fatto per ragioni politiche. Combatto sempre, non mi lascio piegare: un giorno la giustizia arriverà. Ora il caso è alla Corte dei diritti umani a Strasburgo: non mi possono impedire di lavorare nel calcio, ma non so che farò poi. Oggi me ne frego della Fifa". 

    "Il fair play finanziario Uefa è stato utilissimo, ha ridotto i debiti dei club da 3 miliardi a 200 milioni: abbiamo salvato tante società. Sono stato sempre contro il Var. Può aiutare, ma poi c’è l’interpretazione: decide sempre l’uomo. I designatori hanno trasformato gli arbitri in campo in pupazzi. È dura perdere una partita per un errore arbitrale, ma è umano. Ora c’è la tecnologia e sbagliano comunque. Non è possibile stabilire se un fallo di mano è volontario o no, sul fuorigioco invece il Var è utile. Lasciate giocare gli umani tra loro. Il calcio è stato inventato per i giocatori, non per gli arbitri che impongono le loro regole: è quello che mi fa arrabbiare". 

    "La Juventus può vincere la Champions League? E' una squadra fortissima fisicamente, una macchina da guerra. Con Real, Bayern e Psg fuori le prospettive di vittoria sono interessanti, anche se la Juve in coppa non è mai particolarmente fortunata, chissà.... Ho visto Cristiano Ronaldo contro il Manchester United a Torino: ha una mentalità e un fisico eccezionali. Le partite sono più numerose, ma 30 anni fa il calcio era molto più cattivo e violento. Oggi la tv lo ha reso più pulito: Ronaldo e Messi non sono mai stati picchiati. Io non ho mai preso un cartellino rosso, sono stati espulsi quelli che mi marcavano: mi volevano pestare tutti. Allenare è noioso. Stai in panchina e se ti fa tre gol Ronaldo sei il più grande, se invece sbaglia il rigore sei solo il più grande coglione. L’allenatore è importante, non fondamentale. Allegri con la Juve si è preso una bella soddisfazione, però sulla panchina della Spal non può mai battere 3-0 l’Atletico". 

    "La finale della Coppa dei Campioni all’Heysel nel 1985? Sul campo non l’ho vissuta. Ho provato a vincere la partita, nessuno in campo e negli spogliatoi sapeva quello che succedeva e davanti a noi c’era il Liverpool che voleva vincere. Mi sono sempre chiesto cosa avrei fatto da presidente dell’Uefa: giocare fu giusto. Non solo per la gara, ma per salvare tante altre vite. Sono tornato a Bruxelles il giorno dopo per far visita ai feriti in ospedale. I giornalisti francesi hanno scritto che avevo ballato sulla pancia dei morti, questo perché ho fatto il gol e ho espresso la mia gioia. Sono stati momenti brutti e così me ne sono andato lontano: era troppo difficile stare a Torino. Poi ho perso un compagno, Scirea: ci ero legato. Ho avuto una vita segnata da grandi gioie e grandi tristezze, come tutti. I miei compagni erano persone belle, giuste, come Gaetano. Io e Maradona non avevamo un rapporto. Il più forte rimane Pelè, non c’è discussione: ha vinto tre Coppe del Mondo. L’idolo però era Cruyff". 

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