UFFICIALE: la Premier non riparte a inizio maggio. Sì al taglio del 30% degli stipendi. Creato un fondo salva-calcio
IL COMUNICATO - "La data di riavvio del campionato è in costante revisione poiché si aspettano gli sviluppi della pandemia del COVID-19. La Premier League sta lavorando a stretto contatto con tutto il calcio professionistico in questo paese, nonché con il governo, gli enti pubblici e altre parti interessate per garantire che si raggiunga una soluzione collaborativa. Il ritorno al gioco avverrà solo con il pieno sostegno del governo e quando l'orientamento dei medici lo consentirà.
STIPENDI - "Di fronte a perdite sostanziali e continue per la stagione 2019/20 da quando è iniziata la sospensione delle partite e inoltre per proteggere i posti di lavoro, i club della Premier League hanno concordato all'unanimità di consultare i loro giocatori in merito alla possibilità di riduzioni condizionate di circa il 30% della retribuzione annua totale. Questa linea guida sarà costantemente sottoposta a revisione al variare dello stato di emergenza".
FONDO SALVA PICCOLE - "Sono state inoltre avviate discussioni in merito alle agevolazioni finanziarie per le società più piccole. A questo scopo la Lega, all'unanimità, ha votato per avanzare un fondo da 125 milioni di sterline alla EFL e alla Lega Nazionale".
DONATI 20 MILIONI - "La Lega rimane impegnata a sostenere il Servizio sanitario nazionale, il suo personale e aiutare le persone nelle comunità. Per questo la Premier League ha messo a disposizione immediatamente 20 milioni di sterline per sostenere il SSN, le comunità, le famiglie e i gruppi di persone vulnerabili durante la pandemia di COVID-19. Ciò include anche un contributo finanziario diretto al Servizio sanitario nazionale e fondi per consentire ai club di concentrare i propri sforzi e sviluppare programmi di sensibilizzazione significativi per aiutare le comunità".