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  • Quando i giocatori fanno gruppo (nei festini): il Brasile, lo scandalo Juve al Viva Lain e le 'ammucchiate' dell'Inter
Quando i giocatori fanno gruppo (nei festini): il Brasile, lo scandalo Juve al Viva Lain e le 'ammucchiate' dell'Inter

Quando i giocatori fanno gruppo (nei festini): il Brasile, lo scandalo Juve al Viva Lain e le 'ammucchiate' dell'Inter

  • Furio Zara
    Furio Zara
Fanno gruppo, diciamo così. Anche sotto le lenzuola. Più acrobazie che dribbling, più fase offensiva che altro; e ci sarà qualcuno che assicura che è tattica anche quella. Dunque la notizia del festino dei calciatori della nazionale brasiliana - tra cui l’ex interista Miranda e Gabriel Jesus - interrotto dalla polizia riporta a galla nel mare della memoria altre storie simili. Lo sapete: Brasilia, villa di lusso, ragazze ingaggiate all’ultim’ora, schiamazzi, baldoria, vicini che protestano e chiamano le forze dell’ordine. Fateli smettere. Hanno smesso.

Più siamo e più vinciamo non era solo lo slogan di una nota campagna di abbonamenti di qualche anno fa, ma anche la filosofia di vita di certe squadre. Caso celebre: l’Inter finisce in un casino, letteralmente, nel gennaio del 2001. Dieci giocatori più svariati componenti dello staff tecnico, reclutano via internet (erano gli albori del Web ma loro ci sapevano già fare) una formazione - sul serio: undici titolari più riserve - di signorine a pagamento. Scoppia il caso, la notizia esce sui giornali. Il vicepresidente nerazzurro, il grande Peppino Prisco, commenta: «Non saprei, quando escono non mi chiamano mai...». Applausi. La curva nerazzurra la prende bene, come no. A San Siro appaiono striscioni memorabili: «Che sputtanata: l'Inter non è una squadra, è un'ammucchiata». 

Juve protagonista un anno dopo. 2002. Li beccano nudi, in azione. Al Viva Lain, il più famoso club di massaggi erotici di Torino. E' un'alcova di lusso per vip. Lo chiamano il bordello della Crocetta, dal nome del quartiere di Torino. La polizia fa irruzione un giorno di fine giugno, a campionato finito e Mondiali di Corea e Giappone in corso. Tempo prima ha piazzato una telecamera nascosta, che ha filmato tutti gli incontri sessuali. Vengono arrestate otto persone. Cinque per reati di prostituzione e tre per detenzione di droga. Saltano fuori agende fitte di nomi, appuntamenti, numeri telefonici. Emergono nomi di industriali, professionisti, attori, politici, vip a vario titolo. E soprattutto: calciatori. L'inchiesta coinvolge mezza serie A. Le tariffe oscillano dai 60 ai 400 euro. C'è un giro d'affari di oltre un milione di euro l'anno. Una ragazza del Viva Lain, Lorena Berto detta Sophie, aspirante giornalista sportiva che in mancanza di un posto fisso si industria come può, comincia a fare qualche ammissione. Davanti al pm sfila, in qualità di testimoni, mezza Juventus: Paolo Montero, Igor Tudor, Mark Iuliano, Christian Zenoni, David Trezeguet e Edgar Davids. Un paio di giocatori del Torino, Simone Vergassola e Alessio Scarchilli.  

Memorabili le notti di Ronaldinho. Alle feste suonava le «Congas», amava fare gruppo, pure lui. 2007, il Brasile è reduce da una goleada contro l’Ecuador al Maracanà. Per festeggiare i brasiliani - beccati anche Robinho e Vagner Love - convocano venti ballerine della celebre scuola di samba «Salgueiro», tutte abili e arruolate. Balli scatenati, alcol a fiumi: da lì al festino a luci rosse il passo è breve. Brasile avanti tutta: l’ex Imperatore Adriano e altri compagni di squadra del Flamengo vennero beccato ad un festino a Morro de Chatuba. Ma tutto il mondo è paese. In Francia nel 2010 fecero scandalo le rivelazioni di Zahia Dehar, che raccontò - era ancora minorenne - di notti di fuoco con Karim Benzema e Frank Ribery, all together. La Premier League spesso si trasforma in un bordello. Di recente - estate 2018 - il «Sun» ha fatto uno scoop fotografando e filmando i giocatori dell’Arsenal al Tape Club di Londra, dove era in corso un party con vodka e hippy crack. Nessuno può chiamarsi fuori, nemmeno Cristiano Ronaldo: nel 2007, ai tempi del Manchester United, CR7 fu coinvolto in uno scandalo sessuale con i compagni di squadra Nani e Tevez. Una squillo di lusso spifferò tutti i dettagli dell’orgia a «News of the World».

Si chiama amalgama, ma vallo a spiegare agli allenatori. E’ sempre successo. Siamo a Napoli negli anni ’30, in piena epoca fascista. Il centravanti Attila Sallustro, detto «Il Divino», noto anche per la relazione con la famosa soubrette Lucy D'Albert (una pre-velina); fu protagonista di una notte bollente durante una trasferta a Torino. Successe nel marzo del 1933, all'albergo Sitea di Torino, dove era in ritiro il Napoli. Nello stesso albergo, tu guarda le coincidenze, riposavano in santa pace, stremate dopo uno spettacolo a teatro, anche le ragazze della compagnia di Macario, il comico torinese. Sallustro, che se ne intendeva, pensò che occasioni così capitano una volta sola nella vita. Ed è un delitto non approfittarne. Convocò una decina di compagni. Si organizzarono come si deve, vennero però scoperti da una ronda notturna. La notizia girò in un lampo e per i giocatori arrivò la multa di mille lire.

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