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  • Quella volta che Maradona rischiò di morire... Ora è il principale candidato per la panchina del Venezuela

    Quella volta che Maradona rischiò di morire... Ora è il principale candidato per la panchina del Venezuela

    Era un giorno come oggi, un 4 gennaio di 20 anni fa. Il dottor ​Jorge Romero riceve una telefonata. La voce è concitata e a fatica riesce e comunicargli: "Dottore, non riusciamo a farlo svegliare". Chi sta parlando dall'altro capo del telefono è ​​Guillermo Coppola, al tempo agente e amico di Diego Armando Maradona ed è proprio el Pibe de Oro che non si sveglia più. 
    "Diego dorme da due giorni e non si sveglia". "Se dorme da due giorni non sta dormendo: è in coma" ha prontamente risposto il dr. Romero che racconta l'episodio a ​Teleshow.

    STAVA MORENDO - "Maradona aveva una crisi ipertensiva e una aritmia ventricolare. Inoltre, smetteva di respirare per lassi di tempo di 5-6 secondi. Era molto grave: stava morendo!", ha rivelato il medico che lo ricoverò all'ospedale ​de Punta del Este (Uruguay). "Se non lo avessimo ricoverato sarebbe morto nel giro di qualche ora. Non potevamo nemmeno aspettare l'arrivo di un'ambulanza perché avrebbe tardato troppo tempo". Le analisi indicarono un eccessivo consumo di droga che aveva causato l'ipertensione. 

    VICINO AL VENEZUELA - Oggi Maradona sta decisamente meglio. E' alla guida del Gimnasia La Plata anche se le ultime notizie, riportate da Sport, rivelano una rottura tra Diego e il club argentino. Il motivo? El Diez non si sarebbe presentato alla ripresa degli allenamenti. Sotto c'è, molto concreta, la possibilità che Maradona venga presto annunciato come il nuovo ct del Venezuela. Non è un mistero la simpatia di Diego verso la politica di Nicolas Maduro, fattore che potrebbe agevolare l'assegnazione della panchina venezuelana. 

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