Roberto Carlos: 'Luxemburgo ci ha tolto vino e birra, è durato tre mesi. Camacho... dieci giorni!'
SU CAMACHO - "È venuto nello spogliatoio, tutto serio e forte del suo passato storico nel Real Madrid. Ci ha detto: ‘Domattina voglio tutti qui alle 7’, ma noi eravamo abituati ad allenarci alle 10.30. Abbiamo cercato di fargli cambiare idea, ma alla fine è durato dieci giorni".
SU DEL BOSQUE - "Lui era come un amico. Era consapevole che non ci servivano regole perché sapevamo cosa fare, ci capiva alla perfezione. Gli allenamenti di lunedì, e a volte di martedì, li metteva alle 17 e non alle 11 perché sapeva che non sarebbe arrivato quasi nessuno. Oggi mi chiedo come sia possibile che abbiamo fatto così tante stupidaggini".
SUGLI AEREI - "Quando finivano le partite era tutta una questione di aerei privati. Ci incontravamo nel terminal di Barajas e Beckham andava non so dove, Figo da un’altra parte, Zidane da un’altra ancora e stessa storia per me, Ronaldo e così via. Il problema è che ci saremmo dovuti allenare due giorni dopo. Pregavo che le partite fossero il sabato per andare a vedere la Formula 1 la domenica. Voli privati ovunque, una follia".