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  • Roma, cosa c'è dietro allo sfogo di Mourinho: le voci sull'addio e la reazione della squadra
Roma, cosa c'è dietro allo sfogo di Mourinho: le voci sull'addio e la reazione della squadra

Roma, cosa c'è dietro allo sfogo di Mourinho: le voci sull'addio e la reazione della squadra

  • C.M.
Acque agitate in casa Roma. L'umiliante ko per 6-1 di giovedì sera in Conference League sul campo del Bodo/Glimt lascia inevitabilmente degli strascichi nell'ambiente giallorosso. A maggior ragione dopo le parole pronunciate nel dopo-gara da José Mourinho, che formalmente si è preso la colpa, ma praticamente l'ha scaricata su altri. 

Direttamente sulle riserve schierate nella formazione titolare: dagli spagnoli Borja Mayoral, Carles Perez e Villar ai centrocampisti africani Diawara e Darboe passando per i difensori Reynolds, Kumbulla e Calafiori. Questi ultimi tre erano stati nominati da Mourinho in conferenza stampa dopo la sconfitta di domenica scorsa allo Juventus Stadium, dove lo Special One aveva evidenziato la differenza tra i suoi calciatori in panchina e quelli di Allegri. 

Facendo le debite proporzioni, i tre giovani difensori giallorossi possono consolarsi ripensando agli attaccanti bocciati da Mourinho nel corso della sua seconda esperienza al Chelsea: De Bruyne, Lukaku e Salah. Oggi ci sono soltanto tre calciatori al mondo che valgono più di loro: Mbappé, Haaland e Kane... 

Indirettamente le critiche di Mourinho coinvolgono anche dirigenza e società, colpevoli di avergli affidato una rosa non all'altezza. Scherzo del destino, nel pre-partita di Bodo-Roma il general manager giallorosso Tiago Pinto aveva accusato i giornalisti di "cercare dei problemi che non esistono" con l'allenatore portoghese... Il quale si è poi sfogato pubblicamente, dimostrando che evidentemente c'è qualcosa che non va. Tra l'altro oggi lo stesso Pinto ha preferito non ritirare il premio Giovanni Colalucci per "rispetto nei confronti della Roma e dei suoi tifosi all'indomani di una serata così dolorosa per tutti noi". ​

Mourinho lavora per vincere subito ormai da 20 anni: lo stesso arco di tempo passato dall'ultimo scudetto vinto dalla Roma. Si tratta di due mondi diversi: è vero che gli opposti si attraggono, ma a volte la reazione di due elementi può causare un'esplosione come quando si mette il sodio nell'acqua. In questo senso si spiegano le voci secondo cui il tecnico portoghese si sarebbe già pentito di aver accettato l'offerta della famiglia Friedkin. In realtà Mourinho non è certo il tipo che si arrende davanti alle difficoltà, anzi. Infatti è ancora convinto di poter vincere questa nuova sfida e intende rispettare il contratto che ha firmato fino al 30 giugno 2024. Sperando che la proprietà lo accontenti sul mercato, tenendo conto dell'ultimo bilancio chiuso in rosso per 185,3 milioni di euro ma con un aumento di capitale da 460 milioni di euro previsto entro il 31 dicembre 2022. 

Gennaio è ancora lontano, quindi nel frattempo la situazione va gestita al meglio. In passato Mourinho aveva già criticato le seconde scelte, come dopo la sconfitta per 3-0 dell'Inter contro la Sampdoria in Coppa Italia nel marzo del 2009. I nerazzurri reagirono alla grande, vincendo lo scudetto e centrando il Triplete l'anno dopo. Traguardi inarrivabili per questa Roma, che non si può paragonare per qualità ed esperienza. Ovviamente l'umore dei panchinari è a terra, però la voglia di reagire da parte della squadra c'è lo stesso, già a partire dalla sfida di domenica all'Olimpico contro il Napoli primo in classifica. Chissà, magari Mourinho tornerà subito Special e farà avverare la profezia annunciata tre settimane fa in diretta tv: "Grande Spallettone, vuoi vincerle tutte? Secondo me tu devi perdere la prossima partita fuori casa". Anche se per ora ha avuto ragione l'allenatore del Napoli, prontissimo a rispondergli: "Stai buono, che sei pericoloso. Qui abbiamo tutti gli amuleti, ti si ritorcerà contro". 
 

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