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  • Roma, De Rossi fa 600 ma manca la festa: è colpa del disgustato Pallotta
Roma, De Rossi fa 600 ma manca la festa: è colpa del disgustato Pallotta

Roma, De Rossi fa 600 ma manca la festa: è colpa del disgustato Pallotta

  • Enrico Maida
Il derby di sabato nasce bene con la vittoria della Lazio a Udine mentre all’Olimpico la Roma si mangia il Frosinone, troppo modesto per potere sfruttare le ansie di Trigoria. Una vittoria finalmente nitida dopo l’ennesima rivoluzione tecnica decisa da Di Francesco. Nessuno nella ormai quasi centenaria storia della Roma, nemmeno lo studioso più ecumenico, avrebbe mai potuto immaginare di vedere all’opera un tridente giallorosso composto da un turco, un egiziano e un ceco. Under, El Sharawy e Schick sono l’ultima botta tra fantasia e disperazione che Di Francesco si  concede per cercare la quadratura del cerchio. In momenti come questi cadono anche le certezze più solide: mai e poi mai Dzeko sarebbe finito a scaldare la panchina. Degli intoccabili resiste soltanto De Rossi, ex capitan futuro, che gioca contro il Frosinone la partita numero 600 con la maglia romanista. Un traguardo che avrebbe meritato ben altra cornice rispetto al disgusto transoceanico diffuso via etere dal presidente Pallotta, sempre più lontano non solo fisicamente.
 
Il Frosinone, unica squadra ancora a digiuno in fatto di gol aveva preparato dignitose barricate lasciando il solo Pinamonti come incursore con l’assistenza di Ciano, il più talentuoso elemento a disposizione d Longo. Ma la Rometta, se vogliamo chiamarla così, ha scombinato i piani ciociari dopo appena novanta secondi quando Under, con la sfrontatezza che talvolta lo esalta. È partito dalla trequarti con un tunnel irridente e appena al limite dell’area ha scaricato il suo apprezzato mancino piegando le mani a Sportiello, nell’occasione non proprio ineccepibile.
 
Il Frosinone non ha fatto una piega sperando che la buriana non fosse troppo impietosa, ma le differenze in campo erano troppo vistose. Così dopo una traversa di Schick è arrivato il raddoppio, una specie di marchio di fabbrica. Pastore, da un’idea di Santon, ha replicato il colpo di tacco nel quale si era già esibito contro l’Atalanta. Daje de tacco, daje de punta, cantavano gli strimpellatori finalmente liberi di scatenare le ugole.
 
Il terzo gol è stato il frutto di una combinazione turco egiziana; Under ha scodellato un pallone davvero invitante che El Shaarawy ha depositato in rete con la disinvolta leggerezza di chi si sente in pace con se stesso. Per completare il restauro sarebbe stato utile iscrivere al tabellino dei marcatori anche Schick, che a conti fatti resta l’acquisto più costoso nella storia della Roma. Ma tutto dalla vita non si può avere. Bisogna accontentarsi dell’ovazione per De Rossi che in un’ideale passaggio di consegne lascia gli ultimi minuti a Luca Pellegrini che, se il buongiorno si vede dal mattino, mette la firma sull’assist che regala il quarto gol a Kolarov .

IL TABELLINO

Roma-Frosinone 4-0 (primo tempo 3-0)

Marcatori: 2′ pt Under, 28′ pt Pastore, 35′ pt El Shaarawy, 42' st Kolarov

Assist: 28’ pt Santon, 35’ pt Under, 42' st Lu.Pellegrini 

Roma (4-2-3-1): Olsen; Santon, Manolas (1’ st Marcano), Fazio, Kolarov; De Rossi (26' st Lu. Pellegrini), Nzonzi; Under, Pastore (21’ st Zaniolo), El Shaarawy; Schick. All. Di Francesco.

Frosinone (3-5-2): Sportiello; Goldaniga, Ariaudo, Capuano; Zampano, Chisbah, Crisetig, Cassata (26' st Soddimo), Beghetto; Ciano (26’ st Campbell), Pinamonti (20’ st Ciofani). All. Longo.

Arbitro: Di Bello

Ammoniti: 46' st Campbell (F)

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