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  • Rinnovo e aumento: per la Roma El Shaarawy è diventato intoccabile

    Rinnovo e aumento: per la Roma El Shaarawy è diventato intoccabile

    • Francesco Balzani
    Lo dicono i numeri: quello di questa stagione è il miglior El Shaarawy di sempre nella Roma. Una media di una rete ogni 148 minuti, infatti, il Faraone non l’ha mai ottenuta da quando è in giallorosso (Solo Quagliarella, tra gli attaccanti italiani, ha fatto di più). Anzi, a dire il vero non si registra dalla storica stagione  2012-2013 quando con il Milan chiuse l’anno con 16 gol. Ora è a metà (8) e l’obiettivo è quello di superare il suo record personale. Mica male per un giocatore che sembrava sul piede di partenza appena 8 mesi fa. Tra i tanti esterni offensivi che in questi anni si sono alternati sulle fasce, El Shaarawy è quello che insieme a Perotti è resistito di più. Al contrario dell’argentino, però, Stephan è diventato indispensabile anche nella stagione che doveva segnare la consacrazione di Under e l’esplosione di Kluivert. A 27 anni il Faraone sembra aver trovato quella continuità che gli è sempre mancata.

    RINNOVO - Scacciate via le sirene inglesi dell’ultima estate, per El Shaarawy ora è pronto il rinnovo contrattuale vista la scadenza nel 2020. L’obiettivo è quello di prolungare fino al 2024, quando El Shaarawy avrà 32 anni, con un fisiologico (piccolo) aumento di stipendio: da 2 a 2,5 milioni netti a stagione. La figura del Faraone è importante anche da un punta di vista tattico, nonché commerciale visto che resta uno dei preferiti dai giovani.  Monchi è già al lavoro, anche se prima deve occuparsi dei rinnovi di Zaniolo e De Rossi. Da parte del giocatore non ci saranno resistenze anche perché El Shaarawy a Roma si trova splendidamente.

    NAZIONALE - “Non ho mai bocciato El Shaarawy”, ha detto il ct Mancini qualche tempo fa a chi gli chiedeva perché il Faraone non venisse mai convocato. I due si sono rivisti allo stage di Coverciano la scorsa settimana, ma forse è arrivato il momento di far rientrare El Shaarawy nel giro della nazionale perso il maledetto giorno di Italia-Svezia. In azzurro d’altronde Stephan vuole prendersi qualche rivincita visto che ha segnato appena 3 gol in 23 gare. L’età matura per farlo è arrivata. 

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