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  • Roma, le pagelle di CM: Florenzi periodo no. Dzeko trova il pass

    Roma, le pagelle di CM: Florenzi periodo no. Dzeko trova il pass

    • Francesco Balzani
    Roma-Wolfsberger 2-2 

    Mirante 6,5
    : Dopo le luci di San Siro viene abbagliato dal laser amico di Florenzi che lo acceca e disorienta nell’occasione del pareggio austriaco. Si tratta dell’unico vero pericolo del primo tempo. Nella ripresa ringrazia il palo prima di compiere la parata salva vittoria che gli costa però un infortunio alla spalla.  Affidabile. Con lui in porta la Roma non ha mai perso. (61’ Pau Lopez  : a freddo subisce il gol del 2-2 senza opporre resistenza)

    Florenzi 5: Quando gira male il fango arriva a secchiate. Nel periodo meno fortunato della carriera di Florenzi arriva un autogol evitabile dopo appena 10 minuti. Un segnale emblematico che però non lo deprime. Alessandro rialza subito la testa affacciandosi in avanti e provando a tenere testa a Niangbo. Nella ripresa però tornano i fantasmi. Il capitano aveva ritrovato maglia da titolare e fascia, almeno per qualche minuto. La sensazione che possa essere la sua ultima da romanista in Europa resta forte.

    Mancini 6: Osserva senza troppa convinzione Niangbo che scivola sulla fascia e mette in mezzo il pallone dell’autogol di Florenzi. Poi si rianima e prende in mano il reparto concedendosi pure qualche sortita oltre il centrocampo. Sereno, pure troppo visto che concede nella ripresa un colpo di testa a Weismann tutto solo in area. Nel finale è bravo su un paio di recuperi tempestivi.

    Fazio 5: Torna il Comandante e la Roma riprende gol. Non è un giudizio ma un dato di fatto. Altre sbandate pure nel corso della partita e un’intesa con Mancini non così idilliaca come il rapporto tra l’azzurro e Smalling. Fa valere il fisico e il senso della posizione, ma sui movimenti in velocità non ci siamo proprio. Anche sul gol di Weissman si ferma a mirare le nuvole sull’Olimpico. Prova a farsi perdonare con un tiro potente ma centrale.
    Spinazzola 5,5: Torna nell’ala sinistra del Parlamento, quella che preferisce. Ma in fase di uscita soffre un calo di tensione dopo il vantaggio perdendo palloni banali. Anche in quella di spinta è poco preciso. Diciamo che in campionato servirà un altro Spinazzola. Meglio nella ripresa quando prova a cambiare marcia lasciando però la porta di casa aperta.

    Veretout 5,5: La Duracell sta pensando di sostituire il celebre coniglietto con Air Jordan l’inesauribile. Anche stasera niente sosta ma pure qualche piccolo segnale di stanchezza già intravisto a San Siro che gli costa un paio di passaggi sballati. Nulla di preoccupante ma deve dosare le poche energie concedendo troppi metri agli avversari.  Il francese a Natale merita un soggiorno all inclusive in qualche centro benessere a 6 stelle.

    Diawara 6:  Meno ordinato magari. Ma più sicuro di sé, ed è quel poco che gli era mancato nelle ultime uscite. Il pallone che innesca Perotti per il gol del 2-1 è da trequartista. Mantiene alto il baricentro, ma l’intervento a piedi uniti (da rosso, ma graziato) che gli costa la squalifica è un errore da matita rossa. E nella ripresa balbetta anche lui.

    Under 5: Forse non gli basta percorrere tutta la scalinata di via Glorioso per riprendere una maglia da titolare. Il turco, però, inciampa sui primi gradini concedendo troppi strappi e restando in mezzo agli avversari. Il dialogo con Florenzi è praticamente nullo. Poi si rialza e fa vedere qualche numero dei suoi. Poco, troppo poco. (66’ Pellegrini 6: prova a portare concretezza, con tutta la microfrattura è il più vivo e ordinato nei venti minuti finali)

    Mkhitaryan 6: Difficilmente vincerà un Oscar come miglior attore protagonista, ma è uno di quelli che ricordi a fine film. Sa come gestire parole e silenzi del gioco offensivo calibrando gli ingredienti senza mai esagerare. Regala sicurezza anche se ora ci aspettiamo qualche numero di magia in più. Nella ripresa sembra di vetro soffiato e non riesce a opporre resistenza ai modi duri degli austriaci.

    Perotti 6,5: Ha calciato palloni ben più pesanti, ma il suo destino è quello di essere spesso l’uomo qualificazione della Roma.  Il rigore è perfetto, il lavoro di tenuta difensiva molto meno. Così ripassa alle altre specialità della casa: dribbling e assist. Da uno di questi arriva il gol facile facile di Dzeko. Sempre nel vivo, ma poco preciso nella ripresa soprattutto in fase di uscita. (66’ Zaniolo 6: si alza in fretta e furia, gioca in fretta e furia)


    Dzeko 6,5: Passata la grande febbre non teme il gelo dell’Olimpico e dopo appena 5 minuti viene abbattuto dal portiere austriaco prendendosi un rigore sacrosanto. Ce ne mette altri 15 scarsi per arrivare a quota 96 gol in giallorosso con un appoggio facile. Ora Totti (come reti europee) è a sole due reti.  Presenza confortante, ma nella ripresa gioca con eccessiva sufficienza richiamando la necessità di trovare un vice all’altezza. Nel finale si divora il gol da primo posto.

    Fonseca 6: Bastava un pari, ma vuole la vittoria. Ma la squadra non gli va dietro e spreca una chance d’oro per prendersi il primo posto del girone. La Roma da turn over subisce eccessivamente e rischia addirittura la sconfitta contro il Wolfsberger che già all’andata aveva strappato un punto. Deve ricorrere a Pellegrini e Zaniolo. Un brutto segnale, di bello c’è la qualificazione. Almeno quella.

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