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  • Sampmania: ora lo possiamo dire che il mercato è stato tutto sbagliato?
Sampmania: ora lo possiamo dire che il mercato è stato tutto sbagliato?

Sampmania: ora lo possiamo dire che il mercato è stato tutto sbagliato?

  • Lorenzo Montaldo
Cagliari-Sampdoria era un male necessario. Mi spiego meglio. Mentre guardavo la partita dal divano di casa, tentando disperatamente di non lasciar crollare la palpebra, provata dalla combinazione distruttiva palestra+cena+doccia e freddo unite al tremendo calcio offerto dai blucerchiati, riflettevo su alcuni aspetti. Innanzitutto ringraziavo il cielo per il regalo della gara in trasferta. Non aver dovuto assistere nel gelo di Marassi ad una partita del genere si è rivelata una benedizione. Una benedizione è anche aver evitato il dispendio di energie e l’ulteriore impegno di un ottavo di finale contro l’Inter. Quest’anno la formazione nerazzurra è probabilmente la peggior avversaria possibile da affrontare in tutta la Serie A. Figuriamoci in Coppa, con questo Doria incerottato, fragile e insicuro.

Cagliari-Sampdoria è stato un male necessario anche perchè ha consentito a tutti di prendere coscienza della modesta cifra tecnica della Sampdoria di oggi. Probabilmente persino i più strenui difensori del mercato estivo blucerchiato ora si saranno resi conto dell’abissale differenza che sussiste tra Leris e Praet, tra Defrel e Rigoni, o tra Andersen a Murillo. La trasferta in Sardegna ci ha sbattuto in faccia un’amara verità, ossia che attualmente questa formazione può contare su uno zoccolo duro composto da 13-14 giocatori, non di più. A questo punto abbiamo due strade davanti. La prima alternativa è comportarsi come gli struzzi, nascondendo la testa sotto la sabbia e facendo finta che tutto ciò non sia vero. Rigoni è il nuovo Dybala, Leris diventerà meglio di Praet, se non giocano Ramirez, Quagliarella e Gabbiadini possiamo affidarci a tante alternative, e dietro hai l’imbarazzo della scelta. Oppure, arrivati ormai a dicembre, possiamo pensare di fronteggiare la realtà delle cose e accettare il fatto che questa Samp si è molto (troppo?) indebolita.

Cosa è successo? Niente di trascendentale, semplicemente si è verificata un’eventualità di cui va tenuto conto nel programmare una squadra di calcio: è stata sbagliata la campagna acquisti. Prima o poi doveva succedere, pensare di essere infallibili è peccare di arroganza. “Eh ma la colpa è di Vialli, la Samp non ha speso per via dei discorsi sulla cessione”. Non è vero: il Doria ha speso male. Murillo costerà 14 milioni, Rigoni 11 (l’unica via di fuga può essere l’interruzione anticipata del prestito, l’Atalanta ci era arrivata un anno fa), Jankto è stato riscattato per 14 milioni e rientrerà comunque nel bilancio 2019 come Gabbiadini a 12,5 e Audero a 20, Chabot è stato pagato circa 3,5 milioni, Leris 3 più bonus, Depaoli 4,5. Senza contare Maroni, che ha il diritto di riscatto a 15, ma almeno in questo caso il Doria potrebbe decidere di non far valere l’opzione. Ah, quasi dimenticavo il bagno di sangue seguito all’esonero di Di Francesco, con conseguente bonifico da 3,6 milioni lordi per la risoluzione consensuale più i legittimi stipendi di alcuni collaboratori. 

La Samp ha ceffato tutte le scelte di mercato. E’ consentito dirlo, dopo quasi 5 mesi di campionato? Può succedere, non c’è nulla di male. La storia del calcio è piena di squadre che hanno sbagliato decisioni in estate, fa parte del gioco. Specialmente se il gioco in questione viene condotto ogni anno sul filo del rasoio, in pirotecnico equilibrio tra innesti con ancora tutto da dimostrare e cessioni eccellenti. Un simile scenario va preventivato. Già, ma poi bisogna reagire a tale eventualità. E come si fa a gennaio, quando la maggior parte dei tasselli di livello sono inchiodati nelle squadre che se li sono assicurati sei mesi prima? Specialmente senza poter contare su un cospicuo tesoretto da cui attingere? Bella domanda. Spero che se la stia ponendo anche chi di dovere. Magari sottoponendo l’interrogativo pure a Ranieri, che attualmente mi pare l’unico in grado di sfoderare un’idea miracolosa e vincente. 

E dire che, dopo Cagliari-Samp, ho sentito qualcuno accusare l’allenatore di troppo turn-over. Sono convinto che sotto quella maschera di ieratica serenità e ottimismo, Ranieri si sia reso perfettamente conto di quanta cautela vada usata nel maneggiare il momento della Samp. Per fortuna, aggiungerei. Il tecnico sembra quel soldato che nei film di guerra mantiene la calma e stringe la mano al commilitone, dicendogli 'andrà tutto bene' mentre gli amputano una gamba. Mi pare l’unico ad aver preso coscienza della fragilità della Samp, quando altri si destreggiano tra una risata davanti alle telecamere mentre la Samp lascia la Coppa, e uno show in grado di interrompere la conduttrice durante la massima serata di gala del calcio italiano. Ma d’altro canto, a noi va bene così.

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