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  • San Siro brand e simbolo, un nuovo stadio per Inter e Milan è follia
San Siro brand e simbolo, un nuovo stadio per Inter e Milan è follia

San Siro brand e simbolo, un nuovo stadio per Inter e Milan è follia

  • Cristiano Ruiu
    Cristiano Ruiu
Proviamo a esaminare la questione-stadio con gli occhi distaccati di un osservatore che viene da lontano e che non è a conoscenza di tutte le magagne e di tutti gli interessi politici ed economici che da anni stanno dietro al progetto. Proviamo a ragionare in modo oggettivo, senza farci condizionare dagli articoli di giornale dettati da questo o da quel politico, da questo o quel dirigente di società. La lezione dovrebbe essere chiara soprattutto ai milanisti, che il 7 luglio 2015 leggevano sulla Gazzetta: “Milano come Londra, il Milan avrà uno stadio tutto suo al Portello”. E che di quello stadio hanno visto solo un bellissimo (e costosissimo) rendering. Ma anche agli interisti, fin dai tempi di Moratti, venivano vendute illusioni di nuovi stadi in via Forze Armate, a Sesto, a Pero e a San Donato, praticamente uno per ogni uscita della tangenziale.

Per il calcio europeo, le due squadre milanesi non sono più considerate “grandi”. I primi anni 2000 sono ormai un lontano ricordo. Se nei prossimi anni dovessero tornare nel novero delle big d’Europa sarebbero le uniche ad avere un impianto palesemente inadeguato. Uno solo per entrambe. Il problema si trascina da anni, i due club e il Comune per molto tempo hanno sempre rifiutato di affrontare il problema seriamente. Un po’ per i soliti labirinti burocratici, un po’ per convenienza reciproca. Il problema non è stato affrontato quando i soldi c’erano ed erano pure tanti. Curioso che adesso, in tempi di austerity perenne si voglia affrontarlo, risolverlo e pure in fretta. Mi fa ridere quando leggo sui giornali: “per ristrutturare S. Siro ci vogliono 60 mesi, per fare uno stadio nuovo 30”. Ma come? Aspettiamo uno stadio nuovo da decenni e adesso il problema sono due anni e mezzo di differenza. Ma poi, secondo quale strano progetto, la ristrutturazione di un impianto richiede il doppio del tempo della costruzione di uno nuovo? Sapete che lo Juventus Stadium non è un impianto nuovo, ma è stato costruito sullo scheletro del vecchio Delle Alpi? E sapete quanto ci hanno messo? Un annetto o poco più. Ma come hanno fatto? Sono dei maghi?

Siete mai stati a Rio nel nuovo Maracanà, sede della finale dei Mondiali 2014? Come hanno fatto a ristrutturare il vetusto impianto di inizio 20’ secolo? Il Maracanà contiene 100.000 spettatori, eppure non ci hanno impiegato 60 mesi. E a nessun ingegnere brasiliano è venuto in mente di costruire un nuovo stadio accanto al Maracanà e abbandonare un pezzo di storia del paese, dove aveva giocato e vinto il Brasile di Pelé. Il punto è proprio questo ed è il motivo che mi spinge a promuovere strenuamente la ristrutturazione di S. Siro piuttosto che la costruzione di un nuovo stadio. S. Siro è un pezzo di storia della città e del calcio mondiale, è stato il teatro dei successi di Milan e Inter, successi che difficilmente si ripeteranno nei prossimi 20-30 anni. Il mio non è affatto un discorso romantico, bensì un discorso meramente commerciale. Di marketing se volete. S. Siro è un brand, è un monumento della città. Milano dovrebbe essere in grado di ristrutturarlo e sfruttarlo come attrazione turistica. Il Camp Nou a Barcellona è l’attrazione turistica più visitata, ci vanno più turisti che alla Sagrada Familia. Stesso dicasi per il Bernabeu a Madrid. A Rio il Maracanà è secondo solo al Pao de Açucar e al Cristo Redentor. S. Siro si trova all’interno di questa ristrettissima cerchia di stadi che rappresenta la storia del calcio. Abbatterlo sarebbe dunque un follia economica, significherebbe rinunciare ad anni di potenziali introiti. Oltre a tutti quelli perduti fino a oggi. Non voglio apparire blasfemo ma costruire un altro stadio accanto a S. Siro sarebbe come erigere un nuovo Duomo in Piazza San Babila. Il Duomo resterebbe sempre il Duomo. Esattamente come S. Siro resterebbe sempre S. Siro. 

Qualcuno potrebbe eccepire che anche Wembley è stato ricostruito daccapo nella stessa area del vecchio impianto, peraltro non senza gigantesche polemiche in patria. Ci sono però alcune differenze. Innanzitutto Wembley non è mai stato associato a una squadra di club, ma è sempre stato lo stadio della nazionale e l’unica vittoria importante ottenuta dagli inglesi a Wembley risale al 1966. Le imprese dei singoli club si connotano con i vari impianti, non con Wembley. Altro aspetto non secondario è che per costruire il nuovo Wembley è stato essenziale distruggere quello vecchio, altrimenti la gente avrebbe continuato ad onorare quello come il tempi del calcio inglese. Ciò significa che per costruire un nuovo S. Siro sarebbe necessario abbattere quello vecchio, prima della erezione di quello nuovo. Avete idea di cosa significhi questo per la burocrazia e i tempi delle leggi italiane? Ma l’aspetto più significativo è sicuramente legato all’aspetto immaginifico ed evocativo legato allo stadio. S. Siro rappresenta per il mondo il Milan e l’Inter e i loro successi. Anche l’Olimpiastadion di Monaco rappresentava il Bayern. Innanzitutto il Bayern non ha costruito l’Allianz Arena accanto all’Olimpiastadion. Ma soprattutto il Bayern, appena costruita l’Allianz Arena ha dato vita a una serie di vittorie e ha portato una sfilza di campioni a giocare in Baviera e in pochi anni l’Arena ha assunto il fascino e il prestigio dell’Olimpiastadion. Un po’ quello che è accaduto alla Juventus con i primi anni del proprio impianto. Detto oltretutto che la Juve non ha mai avuto nella sua storia un impianto con lo stesso valore simbolico che ha S. Siro per il Milan e per l’Inter. Per dare una risposta a tutti i vostri quesiti sul fatto che sia o meno logico e produttivo costruire uno stadio accanto a S. Sir

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