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  • Rottamare San Siro? E allora San Paolo e Olimpico? Io dico: decidano gli altri

    Rottamare San Siro? E allora San Paolo e Olimpico? Io dico: decidano gli altri

    • Mino Fuccillo
      Mino Fuccillo
    Rottamare San Siro? E il San Paolo di Napoli? E l'Olimpico di Roma? Gli stadi di Roma e Napoli sono di certo più vecchi e malandati e obsoleti di quello di Milano. Rottamare dunque tutti e tre gli stadi e tutti gli stadi dove giocano società di calcio che vogliano legittimamente far soldi e risultati? Non c'è praticamente un ex calciatore, ex presidente di società di calcio, giornalista di calcio o no, tifoso e/o amante del calcio che non si sia schierato pro o contro la rottamazione degli stadi. Molti si sono schierati secondo la formazione resa già celebre da mister Ponzio Pilato e pronunciandosi quindi per uno stadio nuovo ci vuole, ma non si può rinunciare a quello vecchio.

    I più si sono schierati per un non si demoliscono o rottamano le pietre e le gradinate delle emozioni. Non sono mancati i politici e gli amministratori, d'istinto e di riflesso condizionato vicini a quel che orecchiano e di certo fa più opinione e consenso il giù le mani dai monumenti della storia del calcio. Tutti comunque, da una parte e dall'altra, abbastanza se non decisamente sicuri della loro opinione sulla questione. Personalmente prenderò posizione anch'io, nel mio piccolissimo. La posizione più impopolare. Quella del non lo so. Ed è saggio e giusto che io arrivi a capire che non lo so. E che è buona cosa che non sia il mio umore disinformato a contare.

    Non sono un ingegnere, non sono un urbanista, non sono un manager in grado di allestire un piano industriale per un ramo d'azienda come quello calcistico. Quindi non posso da solo sapere se questo o quello stadio vada rottamato oppure no. Qualcuno potrebbe spiegarmelo, con argomenti e fatti e non con slogan. Ma questo ormai non lo fa più nessuno. Quindi la mia posizione è quella del supremo oltraggio al tempo che corre: decidano gli esperti, i competenti, i responsabili. Non necessariamente la scelta migliore e più opportuna è quella che ha maggior consenso e più tifosi.

    Non sono un ingegnere, un urbanista, un manager e neanche un capomastro... so però che un seggiolino del Milan nel san Siro che c'è rende 29 euro, uno dell'Inter 32, uno del Real 67, uno della Juventus 52 e uno del Barcellona 74. Ciascuno nel rispettivo stadio. La differenza, enorme, dipende tutta dallo stadio? In parte è indubbio sia così: gli stadi come San Siro, per non dire dell'Olimpico e del San Paolo, sono scomodi e inospitali. Fai fatica a farci la pipì se ti scappa, figurarsi fare shopping o food. Stadi scomodi, mal tenuti, logori. Stadi che invitano a star lontani a vedersela in tv la partita. Ma davvero in Italia metti sedute comode dentro, bar civili dentro, servizi decenti dentro, magari centro commerciale dentro e fuori, ristoranti dentro e fuori gli stadi e la redditività aumenta, aumenta il consumo di svago e di show?

    A Torino, stadio Juventus, un po' è andata così. Ma Torino, Italia? Torino ha una sua identità urbana e una sua cifra di cittadinanza perfino tifosa. Non so se a Roma o Napoli sia solo questione di stadio e non anche questione di tessuto connettivo urbano e anche civile. E Milano, Milano che negli ultimi anni praticamente unica in Italia non è rimasta urbanisticamente immobile? Milano che è forse l'unica città italiana che negli ultimi anni ha migliorato e non di poco il suo arredo urbano? Milano vorrebbe, saprebbe rottamare San Siro con conseguenti vantaggi, tutti i vantaggi vantati per tutti? Per Inter e Milan, a dire ufficiale delle rispettive proprietà, la risposta è un chiaro sì. Chiaro e dicono addirittura ineluttabile.

    La formula è stata: "Se ci dicono non si può toccare nulla, San Siro glielo lasciamo e andiamo da un'altra parte". Inter e Milan, Milan e Inter insieme hanno e stanno per presentare il progetto per un altro stadio a fianco di fatto di quello che c'è. E quello che c'è di fatto da demolire. Qualcuno ha suggerito dalle colonne del Corriere della Sera uno stadio nuovo diverso ma uguale nelle linee a quello che c'è. Sulla traccia dello Yankee Stadium a New York. Bella idea che ha però il piccolo difetto di eludere le questioni concrete. Tra queste la proprietà pubblica dello stadio. Il Comune per legge non può approvare una cosa in cui la cassa pubblica ci rimette soldi. Tra queste, questione delle questioni, perché in Italia impianti pubblici non più utilizzati per le partite di campionati regolarmente finiscono col diventare discariche di cemento e travi abbandonate?

    E a Roma davvero si può costruire un nuovo stadio, a Roma dove non si riesce a riparare per mesi la scala mobile delle stazioni del metro? E a Napoli dove club Napoli calcio e Comune altercano sul colore dei nuovi seggiolini dello stadio vecchio? Dunque... dunque non lo so se è meglio e se è praticabile il rottamare i vecchi stadi senza regalare alla città una rovina architettonica in stato di perenne abbandono. Non lo so, non lo so davvero e in fondo non sono io che debbo saperlo. Vorrei fosse possibile delegare ad altri la decisione. Delegare con fiducia, dovuta fiducia ad altri. Agli esperti, ai competenti, ai responsabili. Delegare, parola e concetti diventati impronunciabili e impresentabili. Come? Non decide il cittadino? Magari il cittadino elettore? Elettore e talvolta anche tifoso?

    Delegare... qui e oggi nell'Italia che c'è, nello Stadio Italia, non si può più neanche farsi sentire a dire così. I poteri sono sospetti, le opere pubbliche sono indiziate di reato, quelle private considerate alla stregua di attività criminogene. E la fiducia nei responsabili è massimo azzardo perché la religione civile considera il prendersi una responsabilità peccato mortale e patente sicura per l'inferno. Fiducia nei competenti?  Pare ci fosse una volta un ceto dirigente, una volta...

    E nello Stadio Italia non c'è Var che tenga. Ci sarà sempre un Tar dopo un Tar e un comitato di quartiere dopo un comitato di quartiere e un ricorso dopo un ricorso e una sentenza dopo una sentenza. Per cui quel che so è che un seggiolino di stadio che rende solo 30 euro potrebbe rendere il doppio. Questo lo so. Ma non so se il sistema-Paese, la somma tra imprese, club, opinione pubblica, gente da stadio, Pubblica Amministrazione, politica, burocrazia, informazione, comunicazione e varie forme di show mediatico sono in grado davvero di farlo rendere quel seggiolino 60 euro invece che 30.

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