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  • San Siro un mito anche per la musica: i concerti da ricordare e da dimenticare
San Siro un mito anche per la musica: i concerti da ricordare e da dimenticare

San Siro un mito anche per la musica: i concerti da ricordare e da dimenticare

  • Vanni Paleari
"Milano scusa stavo scherzando, luci a San Siro non ne accenderanno più". Oggi che diventa sempre più reale l’ipotesi di un nuovo impianto (con annesso un palazzetto da 5mila posti per la musica) e che le probabilità di demolizione del caro vecchio stadio Meazza si fanno sempre più consistenti, tornano più attuali che mai le parole di Roberto Vecchioni. E proprio il cantautore milanese ritiene inaccettabile l’ipotesi di abbattere uno dei simboli principali della città di Milano. "E’ una disperazione - afferma Vecchioni - non è che rinnovare significa migliorare. Secondo me San Siro regge benissimo ed è un monumento straordinario. Mi adatterò e nel andrò la sera a pregare o a cantare una canzone di fronte a questo posto vuoto". 

Al di là dei progetti e dell’eterna lotta tra innovazione e nostalgia, San Siro porta con sé ricordi indelebili di serate indimenticabili per molti. Nel calcio ma anche nella musica. A partire dal 27 giugno 1980, quando fu battezzato dal re del reggae Bob Marley, che con i suoi Wailers si esibì davanti a 100mila persone in una performance memorabile, meno di un anno prima dalla sua morte avvenuta l’11 maggio 1981, con una scaletta impressionante: un’ora e mezza intensa e rilassata da Natural Mystic alla finale Get Up, Stand Up. Un evento storico, aperto da un altro indimenticato re, in questo caso del blues italiano, Pino Daniele. Bob Marley aprì le danze a una serie di show da storia della musica sul prato di San Siro. 

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Come dimenticarsi il concerto di Bob Dylan e Santana nel 1984 o del ragno di vetro che introduceva il live di David Bowie nel 1987? Dal Meazza sono passati tutti i più grandi: il migliore artista pop di sempre, Michael Jackson nel 1997, e la migliore dance popstar, Madonna nel 2009. Il miglior rocker della storia, il Boss, Bruce Springsteen si è esibito a San Siro per 7 volte dal 1985 al 2016 e lo ha fatto sempre con interminabili scariche di adrenalina rock che non sono mai durate meno di tre ore. 

Poi ci sono le band. Su tutte gli Stones, che nel 2006 hanno festeggiato la vittoria del Mondiale in Germania con Materazzi e Del Piero sul palco e i Pearl Jam, che nel 2014 hanno iniziato con leggero ritardo lo show per permettere al pubblico di guardare su maxischermo la sconfitta della nostra nazionale contro Costa Rica ai mondiali brasiliani. E poi ancora U2, Depeche Mode, Muse e Bon Jovi. Il gotha del rock internazionale è passato dal Meazza. 

Senza dimenticarsi gli italiani, anche se in questo caso, eccezion fatta per Edoardo Bennato, Ligabue, Jovanotti e Vasco (recordman di presenze a San Siro in questa speciale nazionale cantanti), non si ricordano show degni di nota. Se ci si dovesse fermare alle esibizioni di Modà, Negramaro e Fedez, infatti, San Siro lo si potrebbe demolire anche domani. 
 

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