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  • Santoni, ex Match Analyst dell'Ajax: 'De Ligt è già da Juve, ma deve imparare a difendere di reparto'

    Santoni, ex Match Analyst dell'Ajax: 'De Ligt è già da Juve, ma deve imparare a difendere di reparto'

    • Francesco Guerrieri

    L’86% dei ragazzi delle giovanili dell'Ajax diventano professionisti. Solo un caso? Non proprio: "Dietro ci sono tanti segreti" spiega Michele Santoni, ex Match Analyst dei Lancieri e allenatore dell'Almere (seconda divisione olandese). Da quelle parti sfornano campioni da una vita: "In Olanda c'è una mentalità strutturata e organizzata, i ragazzi vengono selezionati fin da piccoli per dare un senso di continuità". Altro mondo rispetto all'Italia: "Qui non si fanno rivoluzioni, esiste un unico progetto che dura trent'anni". Il punto di forza? "Creare un prodotto in casa vale di più".


    PIU' COMPETITIVI - Se poi arrivano anche i risultati ancora meglio. Provate a chiederlo a ten Hag, che nell'ultima stagione ha raggiunto la semifinale di Champions facendo fuori Real Madrid e Juventus: "In questi anni l'Ajax sta provando a eguagliare le big europee a livello economico". Uno sguardo al mercato: "Lo dimostrano gli arrivi di Tadic e Blind, giocatori che si sono rivelati decisivi. In più ha aumentato l'ingaggio a Ziyech per convincerlo a rimanere". Da qualche anno il club ha alzato l'asticella: "Con l'arrivo di Overmars si sono aperti molto di più migliorando lo scouting esterno e aumentando il budget per portare anche giocatori d'esperienza". Non è più (solo) baby Ajax: "Hanno appena ripreso Promes dal Siviglia, dieci anni fa era impensabile".

    LO SCOUTING - Mathijs de Ligt è il prossimo gioiellino con le valigie in mano. Per il classe '99 la Juventus ha messo sul piatto 70/75 milioni, ma sul giocatore c'è anche il Psg. Oggi de Ligt è al centro del mercato, fino a qualche tempo fa era un bambino come tanti. Una storia che nasce da lontano: "Ogni anno in Olanda viene organizzato il Talent Day, una settimana dove cinquemila ragazzini di 7/8 anni - tra i quali c'era anche lui - si sfidano quattro contro quattro e vengono visionati dagli scout dell'Ajax. Ne scelgono una trentina e dopo qualche allenamento prendono i migliori dieci e li inseriscono nel settore giovanile". Un progetto studiato nei minimi dettagli grazie anche a qualche segnalazione: "Hanno quaranta affiliazioni nella zona di Amsterdam".

    DE LIGT - E da uno di questi quaranta club - l'Abcoude per la precisione - hanno pescato de Ligt: "Aveva una mentalità diversa dagli altri coetanei, si vedeva che sarebbe arrivato in alto". Anche se qualcosina da migliorare ancora c'è: "Nell'uno contro uno è un fenomeno, ma deve imparare a difendere di reparto". E se dovesse arrivare in Italia: "Sarebbe la soluzione migliore, con Sarri può crescere tanto da quel punto di vista". Il futuro di de Jong invece sarà al Barcellona: "Ogni tanto sembra spensierato, poi all'improvviso fa cose pazzesche. Ha qualità importanti e non sente la pressione".

    TALENTI ED ERRORI - Altro punto fondamentale, il metodo TIPS (tecnica, intuito, personalità e velocità, speed in inglese): "E' nato quarant'anni fa, ma si sta modernizzando". C'è una cosa che passa in secondo piano: "Il fisico conta poco. I ragazzi delle giovanili dell'Ajax spesso sono 10 cm più bassi rispetto a quelli delle altre società". Anche a costo di perdere qualche talento: "Ecco perché van Dijk non ha mai giocato con i Lancieri, da ragazzino aveva solo il fisico". Qualche errore ci può stare, nessuno è perfetto. Alcuni sono sfuggiti, altri si pensava potessero fare meglio: "Ci aspettavamo di più da Aras Özbiliz, oggi al Besiktas". E ancora: "L'ex laziale Kishna si è un po' perso, Ouasim Bouy, passato anche per Juventus e Brescia, pensavamo facesse più strada di Klaassen". Da quelle parti sono passati tanti fenomeni, uno in particolare: "Luis Suarez, un animale". Competitivo al massimo: "Voleva vincere in qualsiasi cosa, da chi trovava parcheggio per primo a chi doveva sparecchiare il tavolo dopo pranzo".

    IN ITALIA - Dall'Ajax all'Atalanta, che si ispira al modello del club olandese: "E' impossibile copiarlo. Si possono prendere alcuni aspetti, ma in Italia manca la continuità". Una possibile soluzione: "Le seconde squadre. Sarebbero utili per dare tempo ai ragazzi di completare il loro percorso ed essere poi pronti per l'eventuale salto definitivo".

    FUTURO - Ma in Olanda non è tutto rose e... tulipani: "La stagione con l'Almere è andata bene, abbiamo fatto il record di punti nella storia del club qualificandoci anche ai playoff. Il problema è l'organizzazione del club e la collaborazione con il management. Mi sono reso conto che tra prima e seconda divisione in Olanda c'è una grande differenza". Ecco perché il futuro sarà altrove: "Sto valutando un'offerta dall'MLS come collaboratore e una in Ucraina per diventare allenatore della seconda squadra". Santoni prondo a girare il mondo per diffondere il verbo, il metodo Ajax difficilmente sbaglia.

    @francGuerrieri


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