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  • Sarri ha osato ed è stato premiato, Inter eliminata dalla corsa scudetto
Sarri ha osato ed è stato premiato, Inter eliminata dalla corsa scudetto

Sarri ha osato ed è stato premiato, Inter eliminata dalla corsa scudetto

  • Giancarlo Padovan
    Giancarlo Padovan
La Juve elimina l’Inter dalla corsa scudetto (2-0 ai nerazzurri ora potenzialmente a meno 6 in forza del recupero con la Sampdoria), si rimette in testa alla classifica dove, presumibilmente resterà parecchio, perchè martedì il Consiglio federale potrebbe sospendere, non si sa per quanto, il campionato. Quando riprenderà - se riprenderà - la lotta sarà con la Lazio che insegue ad un punto.

Ha avuto ragione il direttore di calciomercato.com Stefano Agresti, che aveva pronosticato il successo della Juve, e ho avuto torto io che dicevo Inter non solo per lo scontro diretto, ma anche per la conquista dello scudetto. Cinque erano le ragioni che avrebbero dovuto spingere l’Inter alla vittoria, ma di una non ha sofferto la Juve (Stadium senza pubblico) e una è mancata all’Inter (la concentrazione feroce e la voglia di sopraffare l’avversario). La partita, comunque, più che persa da Conte è stata vinta da Maurizio Sarri. Giusta la formazione (fuori Pjanic dentro Douglas Costa), giusti gli uomini (Cuadrado tornato terzino, Ramsey e Matuidi ai lati di Bentancur), giusti i cambi (Dybala per Douglas Costa), premiato il coraggio per aver osato, già in vantaggio per 1-0, con il tridente puro, altrimenti detto pesante (Ronaldo, Higuain, Dybala) che ha stroncato l’Inter.

La Juve ha giocato forse la sua migliore grande partita dall’inizio della stagione, Lukaku e Lautaro non si sono visti. Merito di De Ligt e Bonucci, ma tutta la fase difensiva è stata buona con tanti palloni recuperati da Bentancur che, al contrario del solito, ha avuto il merito di appoggiarli di prima e con estrema precisione. Di colpo, i bianconeri hanno cancellato le ruggini che li hanno condizionati in Champions, hanno ricominciato a correre bene, hanno fatto girare la palla con buona velocità e ottimi cambi di campo che spesso, come in occasione del gol di Dybala (merito di Bentancur), hanno trovato smarcato il destinatario del pallone. Grande profitto ha portato Matuidi la cui presenza non si spiega solo con l’equilibrio che riesce a dare, ma anche con i tiri (diagonale deviato da Handanovic nel primo tempo) e con gli assist (suo il cross basso, su imbeccata di Alex Sandro, che ha condotto al gol di Ramsey).

La lunga pausa ha giovato a Sarri. Per paradosso la Juve ha riacquistato brillantezza allenandosi, il tecnico, con scelte chiare anche se dolorose (l’esclusione di Pjanic, in parte quella di Chiellini e quella di Dybala), ha forse trovato la quadratura del cerchio. I titolari che possono ruotare, tenendo conto dei recuperi di Khedira e Chiellini, non sono più di diciotto, le partite probabilmente caleranno (l’ipotesi dello stop è sempre più probabile) e ne beneficerà anche la Champions League. Dove la Juve, più che contro l’Inter, è attesa da una prodezza per rimontare lo 0-1 di Lione.

L’Inter ha giocato nella seconda metà del primo tempo e all’inizio della ripresa. Ma, una volta subìto il primo gol (54’), è crollata. Si è allungata, il pressing così preciso nel primo tempo si è sfilacciato, in mezzo si sono aperti spazi e la Juve, che aveva anche sofferto, è sembrata imprendibile. Vale la pena ribadire che sono mancati completamente sia Lukaku che Lautaro. E, ammesso che sia stata pericolosa, l’Inter la si è vista solo con tiri dal limite (Barella e due volte Brozovic) o da lontano (Candreva). Poco per una squadra che aveva l’imperativo categorico di provare a vincere (avrebbe virtualmente raggiunto la Juve mettendosi a ridosso della Lazio) e che fino all’intervallo si permetteva di uscire dal pressing dell’avversario scaricando sistematicamente sugli esterni, dove gli uomini di Sarri non arrivavano in tempo.

Il gol di Ramsey, sul quale ha avuto una partecipazione anche Cristiano Ronaldo, è stato dunque decisivo, anche se a sigillare il risultato ci ha pensato Dybala (68’) con un cambio di fronte avviato da Bentancur, l’iniziativa dell’argentino verso il centro, la raffinatezza di Ramsey per lo scambio al limite dell’area e la conclusione, ancora di Dybala, di esterno sinistro. Eriksen, entrato per Barella al 59’, cioè ancora sull’1-0, ha inciso poco anche se è stato suo l’unico tiro verso la porta dell’intero secondo tempo. Errore, nella circostanza, di De Sciglio che Sarri si è visto costretto a inserire per i crampi a Alex Sandro. Ma è stato un episodio.

La partita è stata tutta della Juve. Ora, a parte il flagello serio del coronavirus che minaccia da vicino anche il calcio, resta la Lazio. Avversario pericolosissimo perché gioca senza alcuna pressione. Unico vantaggio dei bianconeri: lo scontro diretto in casa. Per ora è previsto a maggio, temo sempre a porte chiuse. Un assurdo. Anche se di più non si può chiedere.






IL TABELLINO

Juventus-Inter 2-0
Marcatori: s.t. 10' Ramsey (J), 22' Dybala (J).
Assist: s.t. 22' Ramsey.
Juventus (4-3-3): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Bonucci, Alex Sandro (s.t. 33' De Sciglio); Ramsey, Bentancur, Matuidi; Douglas Costa (s.t. 14' Dybala), Higuain (s.t. 35' Bernardeschi), Ronaldo. A disp. Buffon, Pinsoglio, Chiellini, Pjanic, Khedira, Danilo, Rugani, Rabiot. All. Sarri.
Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Candreva (s.t. 28' Gagliardini), Vecino, Brozovic, Barella (s.t. 14' Eriksen), Young; Martinez, Lukaku (s.t. 32' Sanchez). A disp. Padelli, Berni, Godin, Ranocchia, Asamoah, Valero, Esposito, D'Ambrosio, Biraghi. All. Conte.
Arbitro: Guida di Torre Annunziata.
V.A.R.: Mazzoleni di Bergamo.
Espulso: s.t. 34' Padelli (I) per proteste dalla panchina.
Ammoniti: s.t. 18' Skriniar (I), 26' Vecino (I), 34' Brozovic (I), 43' Ronaldo (J).

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