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  • Sarri non sbaglia nulla, ma il Napoli dura solo un tempo: buio dopo il pareggio

    Sarri non sbaglia nulla, ma il Napoli dura solo un tempo: buio dopo il pareggio

    • Giancarlo Padovan
    Da quando il sorteggio di Champions League aveva affiancato il Real Madrid al Napoli mi ero assunto una gravosa responsabilità. Quella di sostenere - contro tutto e contro tutti - che il Napoli avrebbe eliminato il Real Madrid. Convinzione ribadita anche dopo il 3-1 dell’andata a dispetto dei notai del risultato, quelli che non interpretano neppure un retropassaggio, figurarsi una prestazione. Devo ammettere che, a maggior ragione, sono stato convinto della mia previsione fino al 4’ della ripresa, quando il Napoli era in vantaggio di un gol (Mertens) e, con un primo tempo di corsa e di pressing, aveva dominato l’avversario.

    Purtroppo le squadre che mettono in campo grandi calciatori - il che non significa che siano grandi squadre - possono vincere sfruttando anche solo un paio di calci d’angolo. E quanto accaduto al Real, contro gli uomini di Sarri, ne è la conferma. Dalla bandierina di destra, infatti, è venuto il gol del pareggio (Ramos). Da quella di sinistra, quello dell’immeritata vittoria madridista. Il colpo di testa, ancora una volta, è stato di Ramos, ma la deviazione che ha superato Reina l’ha impressa Mertens, anch’egli di testa. Il tutto nel giro di meno di dieci minuti, quelli iniziali del secondo tempo. Ora è probabile che il mio pronostico fosse destinato ad infrangersi comunque (Morata, subentrato a Benzema, ad un quarto d’ora dalla fine ha segnato proprio allo scadere il terzo gol). Tuttavia mi sarebbe piaciuto vedere come sarebbe andata se Mertens, al 37’, anziché colpire il palo avesse centrato una doppietta e il Napoli avesse chiuso il primo tempo sul 2-0, cioé con i gol sufficienti a qualificarsi.

    Certo, un palo, nel primo tempo, l’ha colpito anche Cristiano Ronaldo (28’), ma quanto espresso dal Napoli come quantità pressing e riconquista palla è stato di gran lunga superiore al pochissimo racimolato dall’avversario. Tatticamente parlando, la squadra di Zidane è andata in difficoltà sul versante destro dove, da sinistra, veniva attaccata dalle incursioni di Insigne, Hamsik e Mertens, abile ad andare a puntare Carvajal. Da lì, non a caso, è venuto il gol degli azzurri. Un’azione splendida (altro che i calci d’angolo) sull’asse Allan-Hamsik- Mertens che ha chiuso in rete con un diagonale stupendo. Gol numero 23 in stagione per il blega, quinto in Champions League.

    Il problema del Napoli è stato quello di aver speso troppo. Lo si è visto nel finale del tempo quando un pallone calciato da Reina e rifinito magistralmente da Mertens ha liberato Hamsik in campo aperto. Il capitano ha prodotto uno scatto perentorio, ma sull’allungo è rimasto sulle gambe ed è stato costretto ad un tiro affrettato che è finito fuori. Quello è stato il segnale. Non per caso, secondo me, il calcio d’angolo da cui nasce il pari del Real Madrid, dopo l’intervallo, è causato da un pallone perso proprio da Hamsik in fase di palleggio. Una volta raggiunto - sarebbero serviti altri due gol per andare ai supplementari -, sul Napoli è calato il buio. Sicuramente avrebbe potuto evitare l’autorete di Mertens, provocata ancora da Ramos, ma difficilmente avrebbe trovato la forza di segnare ancora.

    A margine dell’imbattibilità di Ramos sui colpi di testa da calcio piazzato sono fiorite le solite leggende. La più gettonata è che, marcandolo a uomo, lo si limiterebbe. Bene ha fatto ad anticipare l’argomento Sarri: “Ramos in stagione ha segnato proprio a chi lo marcava a uomo”. La realtà è che Sergio, da tempo e per ora, è davvero il miglior saltatore al mondo. La sua bravura supera di gran lunga la possibilità di inibirlo.

    Altro appunto. Alla vigilia quasi tutti erano convinti che Sarri avrebbe scelto Rog e non Allan. E’ accaduto il contrario (staffetta tra i due al 56’) e non credo che si possa imputare qualcosa all’allenatore visto che Allan, oltre a essere stato l’ispiratore del gol di Mertens, ha giocato una gara di sostanza e aggressività. Questa volta non credo che neppure De Laurentiis possa lamentarsi di qualche cosa.

    @gia_pad

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