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  • Schick ritrovato, Zaniolo inamovibile: ma questa Roma non è da Champions
Schick ritrovato, Zaniolo inamovibile: ma questa Roma non è da Champions

Schick ritrovato, Zaniolo inamovibile: ma questa Roma non è da Champions

  • Giancarlo Padovan
La Roma ritrova Schick (un rigore procurato, un gol, alcuni assist non sfruttati dai compagni), vince 3-1 (nel finale segna Babacar e Eusebio Di Francesco si arrabbia), sorpassa il Sassuolo anche in classifica (così come la Fiorentina), ma il quarto posto (dove c’è la Lazio) resta distante quattro punti. Tutto questo per dire che la Roma non è ancora fuori dalla mediocrità, però qualcosa si muove in una squadra che sembrava destinata ad inabissarsi a metà classifica e lì a dibattersi tra gli strali dei suoi stessi tifosi. Invece, in un clima di tregua natalizia (i sostenitori giallorossi hanno applaudito i propri giocatori prima dell’inizio), è nata una partita subito indirizzata dal rigore realizzato da Perotti (4’, fallo di Ferrari su Schick, incomprensibile ricorso al Var per Giacomelli che poi giustamente conferma la prima decisione).

Poteva cambiare qualcosa solo se al 19’ una deviazione nella propria area di Schick, da calcio d’angolo del Sassuolo, non avesse colpito la parte interna della traversa schizzando poi sulla linea. La goal line technology si è incaricata di stabilire che il pallone non fosse entrato del tutto per pochi millimetri. Sinceramente non so qual sia il margine di approssimazione in un rilevamento del genere, fatto sta che anche l’arbitro, abbastanza incredulo, ha guardato un paio di volte l’orologio che segnala il gol/non gol. Scampato il pericolo, la Roma è andata di fretta al raddoppio (23’). Su lancio di Cristante - bravo al pari di Nzonzi - Schick è scappato via in velocità, ha saltato Consigli e segnato a porta vuota prima del ritorno dei difensori. Due minuti dopo, ancora Schick ha chiamato il portiere del Sassuolo ad un intervento difficile.

Certo, la squadra di De Zerbi, nonostante il 4-4-2, non è apparsa organizzata in fase difensiva, vuoi per qualche errore di posizionamento, vuoi per una linea troppo alta anche quando gli avversari hanno giocato a palla scoperta, cioè non “schermata” dai centrocampisti del Sassuolo. Più in generale gli emiliani, tranne che all’inizio, sono stati fin troppo remissivi. Così se Berardi ha cercato di beffare, con un tiro da fuori Olsen, all’alba della partita e, poco dopo, ha messo un pallone in mezzo sui cui non è arrivato nessuno, nella seconda parte del primo tempo la Roma ha comandato pur senza imprimere alla gara ritmi eccessivi. L’impressione - ma forse mi sbaglio - è che De Zerbi abbia fatto un turnover fin troppo massiccio (sei cambi) e che ne abbiano risentito tanto i meccanismi, quanto la convinzione dei giocatori. 

Al 30’ Zaniolo - servito ancora una volta da Schick - ha sbagliato un gol dopo aver fatto sedere Consigli. Ma nella ripresa, al 59’, è andato a realizzare in modo fantastico dopo una fuga di cinquanta metri. Anche in questo caso la difesa del Sassuolo, ridotta all’uno contro uno, è stata bruciata dallo scatto del giovane romanista che è entrato in area disturbato da Ferrari, il più sorpreso dalla sua velocità. Una volta a ridosso della porta, ha fintato sul difensore e sul portiere, finiti entrambi a terra, e con un colpo da sotto ha depositato la palla in rete.

Sarebbe potuta finire anche con un passivo più pesante per il Sassuolo se Consigli non si fosse opposto ad un colpo di testa di Schick e a due tiri di Under. Diverso sarebbe stato anche se Dzeko fosse entrato (al posto di Schick, uscito precauzionalmente per un dolore all’inguine) con maggiore convinzione (ha avuto una palla regale per segnare ma l’ha banalizzata con un “passaggio” a Consigli). 

Di Francesco, comunque, si sarebbe accontentato lo stesso, gli sarebbe bastato non prendere gol. Invece, dopo che suo figlio, Federico, ci è arrivato vicino una volta (parata di Olsen), è stato Babacar, servito dal fresco subentrato Locatelli, a sfuggire a Fazio e a segnare. La partita era finita da un pezzo, ma la Roma deve abituarsi a metterci un’altra concentrazione. Solo così potrà tornare a sperare in quel quarto posto che sarà l’esito di una rissa tra squadre rabbiose: chi non ci mette la testa, oltre che le gambe, non ci arriva di sicuro.




IL TABELLINO

Roma-Sassuolo 3-1 (primo tempo 2-0)


Marcatori: 8′ Perotti (rig.), 23′ Schick, 14’st Zaniolo, 45’st Babacar

Assist: 23’ Cristante, 14’st Under, 45’st Locatelli

Ammoniti: 8’ Ferrari, 27’ Florenzi

ROMA (4-2-3-1): Olsen; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Cristante, Nzonzi; Under, Zaniolo (19’st Pastore), Perotti (23’st Kluivert); Schick (31’st Dzeko).
Allenatore: Di Francesco.

SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Marlon, Lemos (1’st Lirola), Ferrari, Dell’Orco; Bourabia, Magnanelli, Djuricic (13’st Di Francesco); Berardi, Babacar, Brignola.
Allenatore: De Zerbi.

Arbitro: Giacomelli
 

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