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  • Sconcerti a CM: 'Inter non all'altezza della Juve, Eriksen in imbarazzo. Euro2020 in inverno, perché no?'

    Sconcerti a CM: 'Inter non all'altezza della Juve, Eriksen in imbarazzo. Euro2020 in inverno, perché no?'

    In un calcio terrorizzato dall’emergenza Coronavirus, nell’attesa della sospensione del campionato, a Mario Sconcerti abbiamo chiesto - stimolati dalle domande dei lettori di 100° Minuto - di fotografare il momento attuale, tra ansie, calcio giocato e una partita - quella tra Juventus e Inter - che ha ribaltato le gerarchie scudetto.

    Sconcerti, il presidente del Coni Malagò ha ordinato la sospensione di tutto lo sport fino al 3 aprile.
    «Giusto così, ma dentro un comunicato di Malagò c’è una cosa precisa. Dice Malagò: aspettiamo il decreto del governo. In questo momento le attività non sono sospese. La responsabilità deve ricadere sul governo».

    Cosa succederà domani nel Consiglio straordinario della Federazione?
    «La Federazione domani ribadirà quello che ha detto Malagò. Ma senza il decreto del governo loro non si fa niente. Era una decisione doverosa. Guarda che anche i giocatori cominciano ad avere paura. La vera novità di questa storia è questa: per cercare di tenere la situazione del calcio - in questo momento - devi guardare sempre avanti, non a oggi. Il problema non è se ci fermiamo o no, ma quanti si fermano, cioè se anche le altre federazioni europee fanno la stessa scelta. A questo punto deciderà l’UEFA, è lei che deve dire rinviamo gli ottavi di Champions un mese, o troviamo date disponibili in inverno. Mi chiedo: si giocherà un Mondiale in inverno nel 2022 in Qatar, perché non si può giocare un Europeo?»

    Parliamo di calcio: cosa ha detto Juventus-Inter?
    «E’ stata una partita molto chiara. Più che fuori l’Inter non è all’altezza. Se l’Inter vince il recupero a Genova con la Sampdoria può andare a -6 punti. Ma la verità è un’altra: se perdi con la Juve due volte non sei alla sua altezza, tra l’altro domenica ha perso in maniera peggiore rispetto all’andata. Mi ha impressionato la superiorità di gioco della Juve. Barella e Vecino non s sono visti, così come Lukaku. L’Inter ha giocato bene solo 20-25 minuti. Mi è sembrato di vedere la bella dell’Inter di Spalletti, ma quella era una squadra non competitiva per lo scudetto e così questa di Conte».

    Ti ha colpito come Sarri ha gestito la partita?
    «Mi ha colpito la scelta di fare entrare Dybala nel secondo tempo. E’ stata una scelta a tavolino di Sarri e ha avuto ragione lui. E lì hai visto anche la differenza di qualità e di opportunità tra le due squadre. Sarri aveva un uomo che poteva cambiare il destino della serata, Conte no».

    Non può esserlo Eriksen.
    «Eriksen non è discutibile da un punto di vista tecnico, mi sembra in imbarazzo, spaesato, sembra quasi che abbia paura di entrare e Conte ha paura di farlo entrare perché gli incrina gli equilibri della squadra».

    Cosa cambia per la Lazio? Può subire il contraccolpo di essere stata superata dalla Juventus?
    «Per la Lazio non cambia niente. Secondo me è forte come la Juve. Il problema è che adesso non sai più cosa succederàdi questo nostro calcio».

    Che tempi prevedi per un ritorno del calcio alla normalità?
    «Non lo so, mi auguro che si comincino a vedere i primi segnali positivi dopo Pasqua, prima non credo. In questo momento è insostenibile pensare all’Europeo. Mettiamo che a maggio-metà giugno l’emergenza finisca, come puoi pensare di mettere 50-60 mila persone in uno stadio? Come fai a fare una grande manifestazione popolare? Per questo dico che adesso il destino di tutto ce l’ha in mano l’UEFA».

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