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  • Senza Tonali il Brescia non esiste, la Sampdoria risorge insieme a Quagliarella
Senza Tonali il Brescia non esiste, la Sampdoria risorge insieme a Quagliarella

Senza Tonali il Brescia non esiste, la Sampdoria risorge insieme a Quagliarella

  • Renzo Parodi
    Renzo Parodi
Si era messa decisamente male per la Sampdoria, andata sotto col Brescia dopo appena 11' (gol di Chancellor). E' finita 5-1 per la squadra di Ranieri, gol di Linetty e Jankto nel primo tempo, poi Quagliarella (rigore), Caprari e ancora Quagliarella nella ripresa. Verdetto indiscutibile, alla lunga la Sampdoria ha dilagato e il Brescia si è liquefatto. Tre punti pesantissimi per la squadra genovese che prende le distanze dalle ultime della classe. Vittoria costruita nonostante le sei assenze, grazie al centrocampo blucerchiato, col trio Linetty-Thorsby-Vieira sugli scudi. Cinque gol nella medesima gara la Sampdoria quest'anno non li aveva mai segnati. Quagliarella è risorto e tutta la squadra ha finalmente mostrato lo spirito giusto di chi vuole salvarsi. Ottimo viatico in vista del ciclo di ferro che l'attende: Lazio, Sassuolo, Napoli, Fiorentina, Inter. Senza Cistana e Tonali il Brescia non è competitivo, ecco la verità distillata al "Ferraris".

Prima del botto il bilancio blucerchiato risultava in rosso: solo due vittorie su nove match casalinghi, appena sei gol segnati al "Ferraris" sui 14 totali in campionato. Una miseria. Le statistiche non confortavano la Sampdoria alla vigilia del piccolo spareggio contro il Brescia. Ma tant'è. Il mercato è un fiume di pietra, la camera di compensazione di Lega in profondo rosso non permette a Ferrero movimenti in entrata dall'Italia e del resto Ranieri è stato chiaro: si aspetta due rinforzi, un difensore centrale e un attaccante, esperti e già rodati alla serie A. Niente scommesse su giovani stranieri, "altrimenti si resta quelli che siamo". All'appuntamento con una bella fetta di destino la squadra blucerchiata è arrivata con sei indisponibili... e mezzo: Ferrari ha terminato la stagione, gli infortunati Depaoli, Ramirez, Barreto e Bertolacci (gli ultimi due in via di recupero), lo squalificato Colley, Ekdal dirottato in panchina con la caviglia sinistra in disordine. Formazione di emergenza, dunque: Regini ripescato dall'armadio delle riserve è schierato difensore centrale al fianco del giovane Chabot, bravo a San Siro contro Ibra. In mezzo al campo agisce il trio Thorsby-Vieira-Linetty con Jankto sulla fascia mancina. Di punta il duo Gabbiadini-Quagliarella.

Anche il Brescia lamenta assenze pesanti, per squalifica ha perduto Cistana e Tonali, e colonne portanti della squadra, sostituiti da Mangraviti e Viviani. Corini schiera davanti a Joronen la difesa a quattro con Sabelli, Chancellor, Mangraviti e Mateju; a centrocampo ci sono Bisoli-Viviani e Romulo, Spalek sta alle spalle del duo Balotelli-Torregrossa. Questo sulla carta. In realtà Balotelli arretra spesso a fare densità e numero sulla linea mediana, rinunciando nel primo tempo ad affondare in avanti. Preludio beneaugurante, ospite Francesco Flachi, terzo marcatore blucerchiato di tutti i tempi con 111 gol. Flachi torna ad abbeverarsi dell'urlo della folla dopo aver scontato il lunghissimo Daspo (10 anni) che lo aveva colpito per la vicenda della cocaina che gli aveva stroncato la carriera. Dopo la passerella Flachi si è accomodato nella gradinata Sud, in mezzo agli Ultras. Quando ci si aggrappa al passato vuol dire che il presente è avaro di gioie.

Infatti. Pronti via e dopo qualche schermaglia d'assaggio con Quagliarella e Jankto, il Brescia sfonda. Calcio d'angolo battuto da Romulo, Torregrossa nell'area piccola svetta e fa... la torre di testa per Chancellor che da due passi scodella nel sacco. Brescia in vantaggio al minuto 11. La palla del pareggio capita subito a Jankto (assist di Thorsby) è quasi un rigore in movimento ma il destro a giro del polacco si perde a lato. La partita procede a strappi, il Brescia vorrebbe pungere, Balotelli agisce curiosamente sulla trequarti e anche più indetro, la squadra di Corini gradualmente perde terreno e la Sampdoria prova ad alzare il ritmo. Minuto 19, Quagliarella si mangia il gol a tu per tu con Joronen sprecando un servizio al bacio di Bereszynski. Gabbiadini fa ancora peggio, porta spalancata e "Gabbia" calcia in gradinata un pallone comodo comodo. Scontro Sabelli-Vieira, il terzino bresciano ha la peggio ma si rialza. La difesa del Brescia barcolla e infila topiche in serie, senonché l'attacco blucerchiato è in vena di regali. Quagliarella tenta la rovesciata senza centrare il bersaglio, le occasioni per il pari fioccano dalle parti di Joronen ma nel calcio il quasi-gol non conta.

Le rare ripartenze bresciane sono affidate al gigante Torregrossa che tiene in rispetto Murru e allarma Audero facendo l'elastico fra centrocampo e attacco. Senza Tonali la luce bresciana è una trepida fiammella che ogni colpo di vento minaccia di spegnere. I migliori in campo, sponda Sampdoria, sono il tenace e combattivo Linetty, padrone della fascia destra e il ruvido podista Thorsby, interno di centrocampo senza fronzoli, che sposta la manovra sul fronte di destra dove il Brescia denuncia gravi scompensi. Gabbiadini su calcio di punizione costringe Joronen a cavare via il pallone sotto la traversa. Il gol è nell'aria. E difatti arriva al minuto 34, sull'ennesimo pasticcio in area di rigore del Brescia: Mateju rinvia corto su Linetty, il polacco controlla il pallone e scarica un mancino astuto che inganna Joronen e rotola nell'angolino: 1-1. Sullo slancio la Sampdoria ribalta il risultato. Giusto allo scadere del terzo minuto di recupero, Linetty fugge a destra e pennella un cross perfetto che Jankto, sul fronte opposto, va a chiudere al volo col mancino. Joronen non ha scampo. Ininfluente a quel punto il possibile fallo subito in area da Quagliarella.

Ripresa. Balotelli esce dal guscio e impegna due volte di fila Audero che se la cava con i pugni. Ora Mario è tornato ad agire come punta pura ed era l'ora. Quagliarella si autoimmola sull'ennesimo assist di Linetty e resta contuso a terra a fondocampo. Balotelli redivivo si mangia il 2-2 inzuccando morbido su Audero un bell'invito di Spalek. L'equilibrio del match è precario, Sampdoria e Brescia al netto delle buone intenzioni arrancano, inciampando sui rispettivi gravi difetti tecnici e Calvarese intorbida le acque fischiando a casaccio falli pro Brescia che vede soltanto lui. Il Brescia è leggermente meno confusionario e tenta di cucire una manovra che nel primo tempo era latitante, ma i mezzi tecnici sono quelli che sono, vale ripeterlo: l'assenza di Tonali, ancor più di quella di Cistana, ha inceppato la "macchina" del gioco bresciano e si sapeva. La manovra della Sampdoria è leggermente più fluida, sebbene gli sbocchi in avanti risultino alquanto impervi, Gabbiadini sballa alcune facili battute col mancino che è la sua specialità. Quagliarella si batte però ha perso lo zic magico che l'anno scorso lo issò in vetta alla classifica dei cannonieri, con 26 centri. Oggi è fermo a quattro gol, tre dei quali su calcio di rigore...

Al minuto 13' Balotelli scodella in gol ma l'azione era viziata dal fuorigioco dell'assistman Romulo. Punto annullato senza proteste bresciane. Si procede a strappi, tra vistosi errori di misura assortiti. Il Brescia ha alzato il baricentro e cerca di allargare la manovra confidando nelle invenzioni di Balotelli, uscito dal letargico primo tempo. La Sampdoria sta raccolta e si difende, Chabot ramazza senza problemi e al 20' scaraventa il pallone addirittura oltre il perimetro dello stadio! Minuto 22, il pallone carambola sul braccio di Mangraviti, un metro dentro l'aera di rigore. Calvarese ci pensa un istante poi indica il dischetto. Da regolamento è calcio di rigore, ma che regolamento è quello che punisce una carambola e un tocco col braccio? Alla battuta Quagliarella buca Joronen con un missile: 3-1, quarto gol stagionale del capitano della Sampdoria. Corini chiama fuori Spalek e prova con Ndoj.

Rinfrancata dal doppio vantaggio la Sampdoria alza il ritmo e costringe il Brescia a rinculare onde evitare guai peggiori. Alla mezz'ora Ranieri toglie Gabbiadini, generoso quanto impreciso, e butta dentro Caprari, nonostante il ragazzo sia sul mercato. E proprio Caprari timbra il quarto gol, prima scaldando le mani a Joronen e sugli sviluppi dell'azione inzuccando in porta un invito di Jankto: 4-1. Incassato il terzo gol il Brescia non è più stato in campo. E ha finito per incassare la "manita" dalla Sampdoria, sigillata dal pallonetto di Quagliarella in pieno recupero. Brutto segnale, al netto delle attenuanti rappresentate dalle assenze di Tonali e Cistana. Per la Leonessa il futuro si fa grigio. Per la Sampdoria è tornato a splendere il sole.

IL TABELLINO


Sampdoria-Brescia 5-1 (primo tempo 2-1)

Marcatori: 13’ p.t. Chancellor (B), 34’ p.t. Linetty (S), 47’ p.t. Jankto (S), 24’ s.t. rig., 47' s.t. Quagliarella (S), 32’ s.t. Caprari (S).

Assist: 13’ p.t. Torregrossa (B), 47’ p.t. Linetty (S), 32’ s.t., 47’ s.t. Jankto (S). 

Sampdoria (4-4-2): Audero; Bereszynski (40’ s.t.  Murillo), Chabot, Regini, Murru; Thorsby, Vieira (36’ s.t. Ekdal), Linetty, Jankto; Gabbiadini (30’ s.t. Caprari), Quagliarella. All. Ranieri.

Brescia (4-3-1-2): Joronen, Sabelli, Chancellor, Mangraviti, Mateju (37’ Martella); Bisoli, Viviani, Romulo; Spalek (25’ s.t. Ndoj); Balotelli, Torregrossa. All. Corini.

Arbitro: Gianpaolo Calvarese della sezione di Teramo.

Ammoniti: 9’ p.t. Bisoli (B), 22’ p.t. Vieira (S), 37’ p.t. Romulo (B), 41’ p.t. Murru (S), 24' s.t. Chancellor (B).

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